Regia di Daniele Vicari vedi scheda film
ottima fotografia, colonna sonora, recitazione, ritmo, dialoghi: il film è decisamente ben confezionato. interessante la scelta di scenaggiatura di non raccontare nulla sul personaggio baro e criminale Michele Riondino o sui motivi d'insoddisfazione del giovane e corruttibile Elio Germano (sempre bravissimo) lasciando le spiegazioni del lento abbandono alla dissoluzione e immoralità oscure. In un contesto sociale in cui chi fa affari è strettamente legato alla criminalità, la famiglia di provenienza del protagonista è una mosca bianca: tutt'altro che ottusamente borghese, è solida, di sani principi, orgogliosa degli studi di avvocatura del figlio, e non vive al di sopra dei propri mezzi. Il contesto in cui Giorgio/Germano vive è opposto agli altri ambienti lussuosi e superficiali presenti nel film, quello in cui conosce il suo 'altro'.
Non ci è dato modo di appigliarci a introspezioni psicologiche, descrizioni di contesti socio-culturali per incasellare quella parabola e allontanare da noi il rischio della fascinazione del male.
Valori, giustizia, moralità, a tutto questo Giorgio/Germano volta le spalle, e simbolicamente finisce per nascondere i soldi sporchi nei testi di Marx ed Engels, così importanti per il padre (Marco Baliani). Il viaggio prosegue sempre più nell'abisso: dal pestaggio per una riscossione di debiti (ancora una figura di avvocato) fino all'orrore di una violenza sessuale, condivisa.
La violenza dei poliziotti, che si producono in un atto di punizione in violazione dei diritti civili, ha curiosamente sollevato nei commentatori al film più indignazione che per scena dello stupro (una cosa che fa riflettere) in realtà non è che un pretesto narrativo per far sottoporre il protagonista ad un contrappasso purificatore (si fa massacrare di botte volontariamente) e segnare la sua decisione di uscire dal vortice della perdizione e sottrarsi al rischio della completa identificazione col compare di violenze.
Altro non ci è dato sapere, il rischio di cadere è dietro l'angolo, in terra straniera.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta