Regia di Zhang Yimou vedi scheda film
È il film con cui Zhang Yimou, ex direttore della fotografia, già regista di “Sorgo rosso” e “Ju Dou”, ha acquisito notorietà a livello internazionale, imponendosi come uno degli autori di punta del cinema cinese. Ispirato al romanzo “Mogli e concubine” di Su Tong, adattato da Ni Zheng, “Lanterne rosse” è un melodramma asciutto, claustrofobico, psicologico, che incanta con la sua perfetta geometria e la sua sopraffina eleganza, ma lacera e strazia come la solitudine della protagonista. Film sulle donne, tutte vittime di una società feudale incarnata dal marito-padrone, che (non a caso) non ha nemmeno un primo piano. Trasmette soprattutto un profondo malessere, che culmina nel finale, con la barbara esecuzione della terza moglie: una scena di morte gelida e raccapricciante (anche se abilmente solo suggerita) in un contesto di infinita bellezza. Per un'opera di tale perfezione e compiutezza, la dicitura "capolavoro" non è fuori luogo. Musa di Yimou oltre che (al tempo) sua compagna, Gong Li è assolutamente perfetta. Oltre a lei, comunque, tutti fanno una bella figura, a partire da He Caifei. Vincitore del Leone d’argento alla mostra del cinema di Venezia (quando avrebbe tranquillamente meritato quello d’oro), ottenne anche il David di Donatello per il miglior film straniero e una candidatura all’Oscar. Non fu distribuito nella Cina popolare. Guardandolo, si capisce perché. IL MIO VOTO: * * * * *
Nella Cina degli anni venti, la bella Songlian accetta a malincuore di abbandonare gli studi per diventare la quarta moglie, dunque concubina, del ricco signor Chen. Questo, secondo l’antica tradizione familiare, fa innalzare una lanterna rossa di fronte alla casa della donna con cui intende passare la notte. Per contenderselo, le quattro mogli (e una serva, disillusa e speranzosa assieme) si fanno una guerra spietata. La morte e la follia sono dietro l’angolo.
Poco adatta ai gusti degli spettatori occidentali, ma per me che mi sento cinese d'adozione, è meravigliosa.
Assolutamente nulla, a parte il voto di Film.Tv. Questo è un capolavoro, e in quanto tale merita un "Ottimo".
Splendida, di una bellezza ancora più orientale di Gong Li, il suo è uno dei personaggi migliori del film. Rimarrà sempre nel mio cuore.
Odioso nella parte del signorotto Chen.
Una delle mie attrici preferite. Qui fornisce una delle sue migliori performance (anche ne "La storia di Qiu Ju" è da incorniciare)
Niente male per un ex direttore della fotografia, eh?
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