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X-Men. Le origini: Wolverine

Regia di Gavin Hood vedi scheda film

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La recensione su X-Men. Le origini: Wolverine

di uccio
4 stelle

Dopo il terzo episodio dedicato agli X-Men (Conflitto finale), il peggiore del lotto, ci si affida alla popolarità di Wolverine e del suo interprete Hugh Jackman per risollevare le sorti cinematografiche dei mutanti. Se gli intenti erano buoni il risultato finale lo è molto, molto meno.

Il primo problema della pellicola è la troppa carne al fuoco e il poco spazio per approfondire i vari temi accennati nel film. Inoltre, fatto assai grave, gli avversari del protagonista non hanno un briciolo del carisma che Ian McKellen metteva nell'interpretare la figura di Magneto nei film precedenti.

Come dicevo molti gli spunti e, di conseguenza, molte le ispirazioni prese dal fumetto e altrettante le incongruenze con la storia cartacea del mutante canadese.

Nella sequenza iniziale il regista (o gli sceneggiatori) si rifà alla miniserie Wolverine: origins dove veniva narrata la genesi del personaggio e dove per la prima volta, dopo anni e anni di attesa, ai fan del mutante artigliato veniva svelato il vero nome dello stesso. Nel film è liquidato tutto in pochi minuti, tutta la questione sull'identità del personaggio che nei comics aveva creato un notevole hype viene sviluppata in poche battute.

Segue forse la sequenza più interessante del film, quella dei titoli di testa, durante la quale vediamo Logan e il suo fratellastro Victor passare indenni le varie guerre del secolo scorso senza invecchiare di un solo giorno. Non male.

Da qui in poi salvo poco. Personaggi di contorno sui quali non sappiamo praticamente nulla, scontri poco entusiasmanti, trama risaputa. I fan del personaggio si divertiranno un po' di più nel riconoscere personaggi e situazioni comunque spesso in contraddizione non solo con la storia narrata nei comics ma anche con quella degli altri film dedicati agli X-Men.

In poche parole: il piccolo James Howlett scopre di essere figlio del fattore di casa e non di quello che ha sempre creduto essere suo padre. Nella stessa terribile notte apprende così che l'odioso Victor (Liev Schreiber) è il suo fratellastro e di essere un mutante capace di sfoderare tre artigli d'osso per ognuna delle sue mani (che nonostante James sia un mutante restano comunque due, per un totale di sei artigli. NdR).

Dopo aver affrontato con il fratellastro tutte le guerre che il secolo ha messo a disposizione, in tempi moderni ritroviamo i due affiliati a un super-gruppo governativo comandato da Striker. Al suo interno membri come il futuro Blob, John l'apparizione, Bolt (Dominic Monaghan) il mutante Zero e l'indifendibile Deadpool (Ryan Reynolds).

Schifato dalle missioni affidate al team, Logan si ritira sulle montagne canadesi dove avvia una relazione con la maestra Volpe d'Argento. Dal passato torna però qualcuno che sta eliminando i vecchi componenti della squadra, tutta la vicenda porterà all'esperimento Arma-X durante il quale il futuro Wolverine acquisirà l'adamantio sulle ossa.

Dai comics Marvel sono stati tratti degli ottimi adattamenti, il film in questione sicuramente non è tra questi. Ovvio che se siete proprio fan va visto anche questo.

A differenza dei primi film dedicati agli X-Men per i quali potevamo parlare anche di recitazione grazie a gente come Ian McKellen e Patrick Stewart, qui possiamo tranquillamente lasciar perdere.

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