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X-Men. Le origini: Wolverine

Regia di Gavin Hood vedi scheda film

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La recensione su X-Men. Le origini: Wolverine

di supadany
7 stelle

Blockbuster che mostra i muscoli (alto tasso di effetti speciali ed azione dall’inizio alla fine), seguendo la vita di Logan/Wolverine per quanto successo prima di quanto poi già proposto dalla serie “X-men”.

Un po’ mi ha spiazzato, credevo che la scelta di un regista come Gavin Hood (in ogni caso almeno azzardata), avrebbe comportato tutto un altro tipo di prodotto (tipo il secondo "X-men" di Bryan Singer, dove l’azione non mancava, ma c’era una certa attenzione verso i personaggi ed una storia maggiormente variegata), invece c’è davvero un ritmo vorticoso, scene violente (ed anche improbabili, ma ogni tanto fa bene) e pochissimi momenti dove ci si ferma a pensare (Wolverine, come tutti i mutanti, darebbe luogo a tanti pensieri).

Comunque sia, l’introduzione è folgorante (ad esempio lo sbarco in Normandia, testosterone a mille), tanto che se si fosse dilatata per la prima mezz’oretta, ed accorciato un po’ il resto, sarebbe stato ancora meglio.

Da qui una serie infinita di scontri e duelli per una trama un po’ povera, lineare e decisamente prevedibile, con alcuni momenti piuttosto bassi dove ci sono situazioni davvero tratteggiate in maniera superficiale (ad esempio quando Wolverine approda sull’isola top secret ed iper controllata, arriva senza ostacoli alla sala operatoria, ma poi ce ne sono diverse altre), ma il personaggio centrale funziona alla perfezione (Hugh Jackman/Wolverine è un binomio che continua ad essere davvero felice), sia per i suoi modi violenti (accompagnati dalla sete di vendetta), sia per le battutine, dirette ma funzionali, che troviamo in più di una circostanza.

Funzionano invece meno bene i cattivi di turno, soprattutto il fratello di Wolverine (Liev Schreiber), è troppo uniformemente cattivo, mancano delle sfumature.

Insomma di difetti, anche abbastanza oggettivi direi, ce ne sono davvero diversi, ma nel suo (cioè un film ad alto budget, vorticose sequenze, esplosioni e conseguente poco cervello), l’ho trovato ben ritmato, molto divertente visivamente e devo dire che mi ha proprio gasato, come raramente capita oggi giorno.

Per cui promosso, con riserva, ma promosso.

 

Gavin Hood

Mi sarei aspettato da lui un approccio completamente diverso.

Invece si cala nel caos degli effetti speciali e dell'azione, senza inventarsi nulla, ma facendo un più che discreto lavoro tecnicamente parlando.

Certo poteva anche apportare qualche correzione in corsa ad una storia con qualche risvolto evitabile, ma ci si può accontentare.

Hugh Jackman

Binomio assolutamente vincente, valore aggiunto al film.

Liev Schreiber

Un pò troppo uniforme come ruolo ed interpretazione.

Danny Huston

Tutt'altro che memorabile.

Ryan Reynolds

Pochissimo spazio all'inizio ed alla fine.

Taylor Kitsch

Passabile.

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