Regia di Kevin Connolly vedi scheda film
Adam, venticinquenne senza arte né parte di una cittadina del New Jersey, decide di sfogare tutta la sua rabbia e la sua frustrazione, picchiando a sangue il primo passante che incontra. Caso vuole che il malcapitato sia uno stupratore seriale e Adam si ritrova ad essere celebrato come un eroe, scoprendo la vera vocazione di un'esistenza che fino a quel momento si era trascinata stancamente: il giustiziere. Sorta di bizzarro ibrido tra "Taxi Driver", "Il giustiziere della notte" e "Kick-Ass" (che però sarebbe stato girato qualche anno dopo), "The Gardener of Eden" è un interessante ma confuso ed irrisolto tentativo di raccontare una storia di alienazione giovanile contemporanea: interessante per lo stile cupo e carico di tensione e per la bella interpretazione di un enigmatico Lukas Haas, confuso perché mette insieme in maniera incoerente registri comici, drammatici e grotteschi, disperdendo per di più la vicenda in mille sottotrame che restano sospese ad un punto interrogativo e irrisolto perché non si capisce esattamente dove l'esordiente regista Kevin Connolly e lo sceneggiatore Adam Davis vogliano andare a parare. Il risultato è una pellicola strana e a tratti destabilizzante, che si lascia vedere e talvolta affascina ma che non riesce ad emergere dal limbo dell'opera di serie B, della "curiosità minore". Da segnalare nel cast, oltre al già citato Haas, il sempre bravo Giovanni Ribisi che, però, in questo caso, si limita a riproporre pedissequamente il personaggio grottesco del delinquente di strada che già aveva messo in scena nel serial comico "My name is Earl". Non entusiasmante la regia di Kevin Connolly... nell'insieme, tre stelle.
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