Regia di Tomas Alfredson vedi scheda film
Le dita sudicie con cui Ely ricompone perfettamente il cubo di Rubik - dimostrando da subito un'ambigua superiorità - sono molto più inquietanti di altre scene classiche da vampire-movie e mostrano subito l’umore di questa livida storia d’amore tra un dodicenne solitario e il suo vampiro-custode. Originale incursione nei temi dell'anomalo e del mostruoso, non privo di delicatezza, è un film che mi ha conquistato subito, un horror-umanista che mi ha fatto ripensare a capolavori quali Edward scissorshands, Carrie, Freaks.
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