Nel Sudafrica dell'apartheid, Patrick Chamusso subisce un'ingiusta condanna, dovuta però anche alla propria reticenza nel confessare che la sua amante potrebbe fornirgli un alibi. Viene poi rilasciato dallo stesso poliziotto che l'ha fatto finire in carcere, ma la rabbia gli monta dentro fino a trasformarlo in un militante e in un sabotatore...
Note
L'apologo sulla nascita del terrorismo in situazioni politiche repressive risulta un po' datato, per via dello specifico contesto sudafricano. Sceneggiato dalla figlia di una vittima dell'apartheid, è diretto da Noyce con mano solida e senza manicheismi. Il titolo cita una canzone di Bob Marley.
Dramma eccessivamente schematico nella presentazione 'bianchi tutti cattivissimi vs. neri tutti buonissimi' e il cui maggior punto di forza risultano paradossalmente le ottime tempistiche da cinema (semi)action infuse al film da Noyce.
Un occasione per parlare di apartheid in una vicenda che non riguarda un emarginato ma un uomo già inserito nel sociale. Positiva la caratterizzazione dei personaggi e a non amplificare la visione della violenza sui singoli.voto 6,5
“Catch a Fire”, titolo preso in prestito da una canzone di Bob Marley, è la quintessenza di quel che accade quando si dispone di un ottimo soggetto ma di non altrettanto buone idee su come svilupparlo. Il film è stato scritto da Shawn Slovo, figlia di Joe Slovo, uno dei leaders del partito comunista sudafricano e della lotta anti-apartheid negli anni '70 e prodotto da… leggi tutto
Noyce affronta un tema spinoso come l'apartheid in maniera non caricata e nemmeno troppo convenzionale, come è successo molte altre volte anche con registi autoriali su q uesto tema, il risultato poteva essere ancora più forte, ma nell'insieme il film regge bene l'argomento proposto ed in un certo senso anticipa Eastwood sulla sua proposta che verrà. Si parte da un bella sceneggiatura che… leggi tutto
“Catch a Fire”, titolo preso in prestito da una canzone di Bob Marley, è la quintessenza di quel che accade quando si dispone di un ottimo soggetto ma di non altrettanto buone idee su come svilupparlo. Il film è stato scritto da Shawn Slovo, figlia di Joe Slovo, uno dei leaders del partito comunista sudafricano e della lotta anti-apartheid negli anni '70 e prodotto da…
La storia di Chamusso, grande eroe della lotta all'apartheid. Un film sul filo del rasoio che mantiene le sue promesse...mettere in scena l'apartheid è un atto non solo coraggioso bensì di grande impegno civile e storico. Davanti al mito bisogna solo esclamare.... "chapeau"!
Noyce affronta un tema spinoso come l'apartheid in maniera non caricata e nemmeno troppo convenzionale, come è successo molte altre volte anche con registi autoriali su q uesto tema, il risultato poteva essere ancora più forte, ma nell'insieme il film regge bene l'argomento proposto ed in un certo senso anticipa Eastwood sulla sua proposta che verrà. Si parte da un bella sceneggiatura che…
Tematica fortissima e difficilmente rappresentabile. Film fatto e diretto con buona volontà e recitato con altrettanta capacità. La faccia buona di Tim Robbins non è riuscita ad impersonare fino in fondo la crudeltà dell' "inquisitore" boero che all'epoca, neppure poi tanti anni fa manda(rono) al macello migliaia e migliaia di abitanti della township di SOWETO…
Film molto onesto, convincente e toccante. Le vicende politiche e sociali di un sistema politico che adesso consideriamo abominevole si intrecciano con situazioni famigliari complicate ma in fondo più normali. Commovente la testimonianza finale. Davvero un buon film che cattura e appare credibile fin da subito, non me lo aspettavo.
“Catch a fire” è il classico film medio, onesto, almeno in apparenza, nelle intenzioni e muscolare.
Costruito con discreta attenzione, la mano di Philip Noyce è sicura, ma poi sembra che manchi sempre qualcosina per effettuare un deciso salto di qualità.
Comunque nel complesso lo spettacolo è gradevole, Tim Robbins è un attore capace di…
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Commenti (3) vedi tutti
Dramma eccessivamente schematico nella presentazione 'bianchi tutti cattivissimi vs. neri tutti buonissimi' e il cui maggior punto di forza risultano paradossalmente le ottime tempistiche da cinema (semi)action infuse al film da Noyce.
leggi la recensione completa di marcopolo30Un occasione per parlare di apartheid in una vicenda che non riguarda un emarginato ma un uomo già inserito nel sociale. Positiva la caratterizzazione dei personaggi e a non amplificare la visione della violenza sui singoli.voto 6,5
commento di wang yuAttori sottotono, vicenda prevedibile. Perché non ho scelto Invictus?
commento di movieman