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La donna di sabbia

Regia di Hiroshi Teshigahara vedi scheda film

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La recensione su La donna di sabbia

di ethan
6 stelle

'La donna di sabbia' è un curioso e un po' strambo film diretto da Hiroshi Teshigahara nel 1964: tratto dal romanzo di Kobo Abe e dallo stesso sceneggiato in coppia con Eiko Yoshida, ha per protagonisti della vicenda un contabile, entomologo per hobby (Eiji Okada) che, ingannato da un gruppo di abitanti di un villaggio, viene calato in una zona erosiva dove, all'interno di una catapecchia conosce una donna (Kyoko Kishida), che ha perso marito e figlio, travolti dalla sabbia.

La regia di Teshigahara sovraccarica il plot di simbolismi (le continue erosioni di sabbia, l'acqua, gli insetti)  criptici che tendono a schiacciare storia e attori, creando spesso una staticità estenuante e una certa ridondanza.

Di carne al fuoco ce n'è molta: il rapporto dell'uomo con la natura, le relazioni interpersonali, basate sull'inganno e lo sfruttamento altrui da un lato e il far fronte comune tra individui che non si conoscono per ovviare a una situazione limite dall'altro.

Uno stile ostico, lontano dalla classicità epica di Kurosawa e dalla pulizia e semplicità di Ozu, quello dell'autore di Tokyo che, malgrado i riconoscimenti ricevuti ovunque (Premio Speciale della Giuria a Cannes nel 1964 e due candidature agli Oscar - in due annate differenti - per il film in lingua straniera (1964) e per la regia l'anno successivo), non è nelle mie corde; nelle ricorrenti inquadrature di insetti ricorda Luis Bunuel ma dell'autore spagnolo non possiede certamente la leggerezza del tocco e la sagace ironia.

Buone le prove dei due attori principali, in ruoli non certo facili, poiché in scena dall'inizio alla fine.

Voto: 6 (versione di 90 minuti).

 

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