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WALL-E

Regia di Andrew Stanton vedi scheda film

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La recensione su WALL-E

di tafo
8 stelle

Il migliore complimento che si possa fare in Italia per i film del genere e che diventino appuntamenti televisivi  fissi durante le feste natalizie. Grande film che ti fa ridere e ti commuove con i due robot più espressivi che il cinema ricordi. In uno scenario post-umano di un mondo occupato dai rifiuti rimane solo ma occupato il robot spazzino che compatta la spazzatura e ricicla gli oggetti che gli possono servire come pezzi di ricambio o come ricordo del mondo passato. In questo paesaggio desolato e desolante come pochi Wall-E continua da secoli il suo lavoro, salvando gli oggetti di uso umano comune, un frullatore o un cucchiaio,  e buttando un diamante oggetto simbolo del lusso ma soprattutto non riciclabile e in fondo inutile. Gli uomini ogni tanto mandano dalla loro astronave dei robot sonda a vedere come sta la terra, sperando di trovare qualcosa di verde di naturale come una piantina che possa convincerli a ritornare. Gli uomini dopo aver sommerso la terra di rifuiti vivono nello spazio nella completa automazione tutti obesi dalla loro vita senza sforzi fisici e intellettuali. Wall-E si innamora del robot sonda Eve , le fa vedere il suo deposito, quando le mostra la pianta Eve la acquisisce e va in stand-by. Wall-E cerca di riaccenderla ma senza successo, quando vengono a riprenderla lui la segue scoprendo una umanità stravolta dal consumismo e plagiata dai robot. Questi ultimi occultano la piantina per evitare che il capitano del convoglio una volta scopertala si convinca a ritornare a casa e i robot perdano potere una volta sula terra. I due robottini sempre più uniti la ritrovano e saranno capaci di sconvolgere la vita sulla navicella fino a guidare la rivolta dei robot prima del meritato ritorno sulla terra per una umanità che ha voglia di  rifondarsi e di riimpiantarsi nel suolo perduto. Un piccolo gioiello di ecologia un atto d'amore per la terra minacciata dai rifiuti e dalla nostra sempre più ingombrante presenza. Film citazionista e poetico, duro nella definizione di uno scenario umano senza scampo se non fosse per l'automazione imperfetta e l'umanità difettosa del robot più tenero e comico che insegnerà agli uomini ad essere di nuovo umani.

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