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Nassiriya - Per non dimenticare

Regia di Michele Soavi vedi scheda film

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La recensione su Nassiriya - Per non dimenticare

di mm40
stelle

2003. Alcuni carabinieri e soldati volontari italiani vanno in Iraq per una missione bellica di pace; sotto lo sguardo vigile delle loro armi, la gente locale dovrebbe liberamente votare per un candidato unico nelle prime elezioni post-Saddam. Invece qualcuno pensa bene di compiere un atto terroristico e sterminare parecchi stranieri.

 

Al di là del dolore per le vittime del vile attentato terroristico di Nassiria (12 novembre 2003), il discorso relativo alle 'missioni di pace' che l'Italia - Paese che per Costituzione "ripudia la guerra" - compie attorno al globo sarebbe davvero ampio e imbarazzante. La vergogna raddoppia quando si pensa che tanti italiani, per miseria, per scarsa fantasia o per un credo colonialista destroide ancora vivo al giorno d'oggi, continuano a morire nel mondo impegnandosi in questa vera e propria guerra ipocritamente mascherata da qualcos'altro, alla faccia della Costituzione italiana e di tutti gli altri trattati e carte di rilevanza planetaria che sanciscono l'assoluta impossibilità di portare avanti missioni di questo tipo. Non è quindi un problema solo nostro, ma Nassiria principalmente lo fu, perchè le vittime furono in larga parte italiane. E figuriamoci quindi se non ci scappava la fiction, intrisa di melenso buonismo e farcita di situazioni da fotoromanzo, patetiche oltre ogni dire, che digustosamente ricamano sulla morte e sulle atrocità vissute da tante famiglie a causa degli eventi raccontati nel film (sponda Mediaset). Un cast piuttosto mediocre (con in testa un Raoul Bova decisamente allo sbando) completa l'oltraggio ai caduti; fra gli altri interpreti: Raffaele Vannoli, Massimo De Rossi, Claudia Pandolfi, Libero De Rienzo). Dirige Michele Soavi, già impegnato in precedenza per pellicole destinate al piccolo schermo dall'innegabile valore civile, certo meglio riuscite di questa (Attacco allo Stato, Uno bianca); scrivono Claudio (figlio di Bruno) Corbucci, Pietro Valsecchi (il produttore, Taodue) e Carlo Mazzotta il soggetto; per la sceneggiatura invece ci pensano Paolo Marchesini e l'autore di romanzi thriller Donato Carrisi. Due puntate da cento minuti ciascuna, funzionali alla duplice trasmissione in prima serata. 2/10.

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