Regia di Francesco Patierno vedi scheda film
Subito una cosa bella e una brutta. Quella bella è Christian (Christian!) che da un’autoradio canta Un’altra vita un altro amore, quella brutta è la voce fuori campo. Perché quando il protagonista inizia con: «Eccomi qua», si teme sempre il peggio. Invece Il mattino ha l’oro in bocca, che nel titolo cita l’ossessione di Shining per rappresentare la schizofrenia dei giocatori d’azzardo, è un filmino carino ino ino. Sicuramente non stupidino. Evita gli eccessi, anche se a forza di sottrarre si rischia di trovarsi con pochissimo in mano. È leggero come una favola: Pinocchio, per la precisione. Con Elio Germano che si perde nel paese dei balocchi delle corse dei cavalli. Incontra i Lucignolo della Milano nera, il Gatto e la Volpe delle accoppiate che non arrivano. Mafiosetti, strozzini Orsini (cioè il mitico Umberto). Il babbo sbuffa (Monni, sempre grande). Spunta la fata Turchina Laura Chiatti: davvero una fata, avrebbe meritato più spazio. Alla base c’è Il giocatore, biografia di Marco Baldini sugli anni della gavetta a Radio Deejay, già con Fiorello. I protagonisti sono citati con i loro nomi ma non appaiono personalmente. Martina Stella fa la fidanzatina petulante. Come certi cavalli del trotto, rompe in partenza e sparisce.
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