Regia di Pete Travis vedi scheda film
Un film, due anime. Ma in entrambe la verità dipende sempre dallo sguardo dell’osservatore. Mentre la storia diretta da Pete Travis si dipana, la memoria vola a Rashomon, capolavoro in cui Akira Kurosawa dimostrò con la sua macchina da presa quanto ognuno di noi interpreti il medesimo evento in maniera differente. Quattro i punti di vista, raddoppiati oggi in questo thriller che ci propone lo stesso attentato otto volte. Eccola la prima anima di Prospettive di un delitto, la cui struttura narrativa compone la storia come farebbe un puzzle, facendo andare i pezzi al loro posto, un po’ alla volta. Spagna ai giorni nostri, la splendida Plaza Mayor di Salamanca, ricostruita per l’occasione in Messico. Qui è in corso un summit sulla guerra globale al terrorismo, qui si tenta di assassinare un Presidente. Eccola la seconda anima di questo film d’azione, ben confezionato ma con un unico obiettivo: sottolineare ancora una volta l’eroismo Made in Usa. Un’occasione mancata per parlare di pace, di guerra, di terrorismo. Ai giorni nostri. Poteva essere un bel film sul dopo attentati dell’11 marzo 2004 in Spagna, peccato che per Hollywood sia ancora - e sempre - tempo di eroi. Americani, s’intende.
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