Regia di José Padilha vedi scheda film
Il Capitano Nascimento (Moura) è l'uomo di punta del Bope, il corpo speciale della polizia brasiliana, ed è in febbrile attesa di uscire dal precario equilibrio tra la vita e la morte che lo costringe ad assumere psicofarmaci. La vita è quella di un figlio in arrivo; la morte, quella che trova puntualmente in occasione delle incursioni che con le teste di cuoio ultraspecializzate mette in pratica nelle favelas, ai danni di spacciatori e trafficanti d'armi e droga. È il 1997, Rio sta aspettando l'arrivo del Papa, le ONG cercano di fare quello che possono, tra spinelli nelle favelas e discussioni sul pensiero di Foucault all'università. Per decidere di affrancarsi definitivamente da tutto questo e dedicarsi finalmente alla famiglia, a Nascimento spetta il difficile compito di scegliere un successore e lasciare il corpo di polizia.
Tra documentario con perenne voce fuori campo e film d'azione, l'opera che ha visto l'Orso d'oro al festival di Berlino è chiaro cinema di destra e antiumanitario che sembra prendere una posizione netta rispetto a "quei borghesucci delle ONG che manifestano solo quando muore un ricco", mostrando senza remore, su uno sfondo di luci caravaggesche, la violenza belluina ed efficacissima di un corpo di polizia che reca un teschio come proprio inequivocabile marchio.
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