Regia di Ridley Scott vedi scheda film
La visione del meraviglioso produce esseri pensanti. Cristologico e umanista, il film di Ridley Scott palesa l’insufficienza del cogito cartesiano e rilancia un’immagine (neo)platonica dell’uomo: percezione e anamnesi, reviviscenza e ragione, ne definiscono la sostanza animica; la memoria reifica l’identità del singolo non replicabile. Ricordo, dunque sono. Tra soggetto e oggetto l’occhio si cristallizza, trattiene immagini e fotografie, archetipi ed esplosioni vulcaniche: un dio piangente s’inchina sotto la pioggia lustrale.
Cinema capolavoro.
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