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Il petroliere

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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La recensione su Il petroliere

di AlbertoBellini
10 stelle

 

Daniel Plainview, cercatore di petrolio, giunge in una piccola cittadina dell'Ovest degli Stati Uniti nel cui sottosuolo sono presenti vastissimi giacimenti di oro nero. Mentre Plainview diviene sempre più ricco grazie alle trivellazioni, la città ne soffre, e lo stesso Daniel diviene vittima dell'avidità al punto di rovinare il rapporto con il figlio. Un giovane predicatore che si presenta come profeta, Eli, cerca di opporsi alla pazzia di Daniel, ma presto diviene anche lui vittima del potere che esercita sui suoi seguaci. 

 

"Di drenaggio! Di drenaggio si tratta! Moccioso! Drenare la terra, mi dispiace. Hei, se tu hai un frullato, e anch'io ho un frullato, e ho anche una cannuccia, eccola qua, questa è la cannuccia. Vedi, sta a vedere. Ora la mia cannuccia attraversa tutta la stanza, e inizia a bere il tuo frullato. Io bevo il tuo frullato! Io tutto lo bevo!"

 

Questo monologo basterebbe per collocare "Il Petroliere" (in originale "There Will Be Blood") nell'olimpo dei capolavori assoluti della storia del cinema. Tratto da un romanzo del 1926 di Upton Sinclair, "Il Petroliere" consacrò sia Daniel Day-Lewis come attore che Paul Thomas Anderson come regista, o meglio, come Artista. Perchè si, "Il Petroliere" è arte allo stato puro, arte assemblata solo da immagini e suoni. E questo è il motivo principale delle numerose critiche rivolte a questa pellicola, ma chi lo conosce sa che Anderson è un regista di "poche parole", un regista capace di far immergere lo spettatore in infinite inquadrature di deserti, oceani e montagne, inquadrature che non si vedevano dai tempi di Sergio Leone. Pochi dialoghi e molti sguardi.

Le parole pronunciate dai protagonisti hanno il compito di smembrare la psiche umana, un argomento che Anderson tratta in ogni sua opera, ma che qui raggiunge il picco.

Daniel Day-Lewis, che da qui in poi è diventato il mio attore preferito, interpreta un uomo la cui anima verrà corrosa dal capitale, pian piano, durante la pellicola, al punto di perdere completamente l'umanità, diventando un tutt'uno con l'oro nero. Interpretazione a dir poco memorabile. Altrettanto grandioso è stato Paul Dano, che interpreta Eli, il sacerdote co-protagonista che verrà schiacciato dall'enorme e malvagio potere del petrolio.

Anderson muove la macchina da presa con una maestria incredibile, ogni inquadratura è studiata nel minimo dettaglio.

"Il Petroliere" rappresenta un enorme denuncia al genere umano che da secoli sviscera il pianeta, in cerca di un qualcosa che mai ci sazierà, un epopea sulla "nascita" del capitalismo. Un capolavoro che mi sento di paragonare a pellicole del calibro di "Quarto Potere" o "C'era una volta il West".

 

"Ho finito."

 

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