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Il petroliere

Regia di Paul Thomas Anderson vedi scheda film

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Dying Theatre

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La recensione su Il petroliere

di Dying Theatre
8 stelle

Ballata Sadica musicata da echi ancestrali e scricchiolii di ossa, asfissiata dal Sangue dei 'vinti' ed intagliata, a forza, nella pelle di Corteccia di questa sublime e mefistofelica Maschera Tragica che è, da sempre, il signor Day Lewis. Come sempre in P.T. Anderson, la Coreografia è struttura. Qualsiasi cosa ciò voglia dire, ma il sospetto è forte. Livelli confliggenti di Disincanto & Epifanie candidamente storpie s'alternano, in macabre danze sacrificali, cospargendo gli arredi di Fiamme, ed Olio, ed Umori. La pietanza va servita ben calda, ed Anderson - dategli sette anni e sarà il più grosso Autore vivente - sa flambare a dovere. Non c'entrano nulla le 'saghe americane' nè il pauperismo nè la retorica familistica che a molti è Apparsa, in sogno. No, qui è puro Digrignar di denti, fauci bramose, primordiale Asserire e latrati di Carni. E' opera grandguignolesca se ce n'è una, e tratta di Temi basici, cupi quant'è il Mondo e antichi forse più di esso. L'atavico retaggio ad Assalire è reso dal protagonista alla maniera degli impressionisti, a strappi, spasmi, rotear di cornee, membra tese & ruminante fame d'arrancare. Era dal Bruce Campbell del primo 'Evil Dead' che non si vedeva una recitazione tanto Incarnata. De Niro si rifaccia gli occhi, e rammenti. In sede di conferimento del premio-burla 'Academy Award' ha prevedibilmente trionfato un film infinitamente più 'facile', com'è "Non è un paese per vecchi". Per gridare al Capolavoro manca una tacca. Non so... ci vogliamo lamentare?

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