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Lars e una ragazza tutta sua

Regia di Craig Gillespie vedi scheda film

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La recensione su Lars e una ragazza tutta sua

di mc 5
8 stelle

Qualche mese fa, quando ancora la stagione autunnale del Cinema doveva iniziare, in quel periodo a cavallo fra la fine della stagione estiva (mai come quest'anno totalmente priva di films interessanti) e l'inizio della nuova stagione, circolò nelle sale (peraltro con discreto successo) un modestissimo ed irrilevante thriller intitolato "Il caso Thomas Crawford": niente di che, se si escludono le gigionate mefistofeliche di "Sir" Anthony Hopkins che qui veniva contrapposto ad un brillante avvocato in carriera impersonato da tale Ryan Gosling. Di quest'ultimo giovane attore si parlava già da un pò in giro come di una rivelazione annunciata. Io non condividevo tutto questo interesse, anzi ritenevo che il giovane Ryan fosse sopravvalutato da critica e pubblico, forse perchè avendolo io identificato col suo personaggio di legale rampante, lo giudicavo solo un fighetto ambizioso. E toppai clamorosamente! Ora, lo stesso Gosling, me lo ritrovo candidato all'Oscar e al Golden Globe, anche se per un altro film che qui in italia forse manco arriverà, "Half Nelson". Diciamo subito una cosa: Ryan offre qui una prestazione d'attore MAGNIFICA. STRAORDINARIA. IMMENSA. Io stesso (che pure non faccio testo poichè al cinema mi commuovo facilmente) confesso che mi sono commosso, trascinato dall'entusiasmo di fronte a tanta bravura. E' un ruolo maledettamente difficile il suo, quello di un ragazzo che la solitudine porta ad assumere una personalità complessa, contorta, sdoppiata, instabile, sofferente. I rimandi sono numerosi. Si potrebbe anche essere indotti a ricordare il Dustin Hoffman autistico di "Rain man". Poi, in certi momenti, (complici anche le scelte musicali), tornano in mente certe pellicole "off" dell'America anni 70. C'è anche chi ha storto il naso, accennando ad un presunto manierismo in stile "Sundance": beh, se questo è il tono delle critiche, allora caschiamo proprio male, perchè se bollando il film come "stile Sundance" si vuole intendere un'operina tutta minimalismo e buoni sentimenti, allora posso replicare forte e chiaro che "Lars" è un film solidissimo, dotato di una sceneggiatura bizzarra e paradossale finchè si vuole ma comunque molto ben scritta. Insomma è una storia che funziona, con dialoghi brillanti e stimolanti, retta da bravissimi attori. Quanto ai detrattori del Sundance, so che ci sono e sono agguerriti, ma è un discorso che prima o poi riprenderò, limitandomi per ora ad augurare altri cent'anni di vita al festival ideato da Robert Redford, che mantiene il grande merito di raccontarci "L'Altra America". Ma torniamo al nostro Lars-Gosling e alla sua -ripeto- SUPERBA prova d'attore. Lars è un ragazzo timido ed insoddisfatto che vive la sua solitudine con estrema dignità; dignità che gli fa rifiutare anche le pressanti offerte d'aiuto da parte del fratello e della cognata. Finchè un bel giorno entra nella sua vita Bianca, bambola di silicone a grandezza naturale, la quale riempie in un colpo solo tutti i vuoti della vita di Lars. La reazione di parenti, colleghi di lavoro e conoscenti è -ovviamente- esterrefatta: tutti quanti sono sconcertati nel constatare che Lars tratta Bianca in tutto e per tutto come fosse una compagna di vita in carne ed ossa. Ma poi la faccenda si evolve, e -anche seguendo le direttive terapeutiche di una dottoressa che sta seguendo il difficile caso di Lars- scatta un meccanismo di solidarietà che porta tutta la comunità di questo piccolo paese circondato dalla neve ad assecondare Lars, e a trattare dunque Bianca come una donna vera. (E questa scelta di sceneggiatura, molto letteraria e romanzesca, proprio in quanto inverosimile, porta nel film un'aria leggera di dolcezza che fa davvero bene allo spettatore). A questo punto, data la sopraggiunta complicità dei cittadini del paesello, il mondo di Lars (quello che esiste dentro la sua testa) diventa un "mondo perfetto", un mondo dove lui e Bianca si amano teneramente e dove tutti sono gentili con loro due. Ma è adesso che cominciano altri problemi: Lars avverte che qualcosa comincia scricchiolare in questo equilibrio perfetto, ed innesca lui stesso un meccanismo che porterà alla dolorosa soppressione di Bianca. Soppressione che, infatti, non sarà indolore, comporterà disagio e traumi per Lars, che però alla fine capirà che anche tra la gente REALE (e quindi NON bambole di silicone!) esiste chi lo ascolta, lo capisce ed è disposto a volergli bene. Come magari quella collega di lavoro carina e un pò sciocchina che lo aveva sempre guardato con interesse...Da rimarcare che la vicenda di Bianca va oltre il rapporto "viziato" fra lei e Lars, ma finisce per fare da catalizzatore al risveglio di una intera comunità cittadina intorpidita, comunità che uscirà arricchita (proprio come Lars) dall'epilogo di questa storia. Ed infine da segnalare un cast strepitoso in cui tutti sono in parte, da Emily Mortimer a Paul Schneider (fresco di "Jesse James") e alla stupenda Patricia Clarkson. Vi prego: osservate le espressioni del viso
di Gosling, nei suoi piccoli tic, quando chiude gli occhi...e ditemi se non è da Oscar...
Il film è stato distribuito in poche copie e sta circolando col contagocce, ma (fidàtevi) chi può corra subito a vederlo, senza indugi.

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