Regia di Adriano Celentano vedi scheda film
Delirio cristo(il)logico in (im)perfetto stile celentanesco, non manca di strappare sorrisi involontari ed alzate d'occhi al cielo, infarcito com'è di banalizzazioni, schematiche prese di posizione su buona parte dell'umano scibile, semplificazioni sciatte & scivoloni trash. Il narcisismo paranoide e la vèrve messianico-tribunizia del Nostro sono, comunque, ai massimi storici... solo per questo la visione merita d'essere affrontata almeno una volta. Il 'sottile' ( ! ) gioco di metafore & simbolismi crolla dopo una manciata di minuti, lasciando il passo ad una palese (e seriosa?) auto-identificazione nel Cristo più classico... con tanto di trenta denari, miracoli, messa in croce & resurrezione in prime-time. Celentano è un Folle di alto lignaggio; il problema è sempre stato, semmai, l'ansia razionalistica con cui egli ha da sempre cercato di tenere a bada e 'didascalizzare' questo suo dono fiammeggiante. In 'Yuppi du' si distrasse un attimo, e venne fuori il capo d'opera.
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