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Jesus Christ Superstar

Regia di Norman Jewison vedi scheda film

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La recensione su Jesus Christ Superstar

di teaestefano
8 stelle

Questo film, con le sue musiche, mi ha accompagnato sin dalla prima infanzia. A quattro anni già scoltavo e riascoltavo il disco, e so tutt'ora a memoria le canzoni. E' un'opera di grande impatto, originalissima, che però non cerca a tutti i costi di stupire e scandalizzare. So che all'epoca suscitò polemiche, specie da certi settori del cattolicesimo (al quale io appartengo), in particolare per l'ambientazione para-moderna. I caccia che sorvolano Giuda nel deserto impressionarono più di qualcuno, ma io non mi sento minimamente disturbato da ciò, né lo trovo in alcun modo offensivo per la fede.Credo anzi che allora ci si dimenticò di guardare a fondo, dove stava veramente il problema. Benché mi piaccia molto, trovo però molto discutibile il messaggio del film, contenuto nei testi delle canzoni e nel ruolo attribuito ai personaggi. Da questo punto di vista, l'opera è una rilettura della vita e della figura di Gesù, visto come un personaggio certo meritevole che aveva tutte le carte per essere un ottimo messia terreno, una specie di ideatore di una nobile filosofia di pace e amore che avrebbe risolto i problemi del genere umano. Tuttavia, secondo gli autori, avrebbe fallito la sua missione per non aver saputo sfruttare il momento, per aver parlato di Dio e di aldilà, e per essersi lasciato crocifiggere. Il protagonista finisce per essere Giuda, che indubbiamente incarna senonaltro il pensiero dei due autori delle canzoni, il quale rinfaccia a Gesù quanto appena detto, e quasi lo tradisce per punirlo di non esser stato capace di reggere il gioco che aveva iniziato con la sua missione. Anche Pilato gli fa un'arringa per rinfacciargli che si lascia mettere a morte quando potrebbe salvarsi e fare del bene agli altri, e mostra per lui un rimpianto molto maggiore di quanto non dicano i vangeli. Sebbene il film si rifaccia principalmente al vangelo di Giovanni (solo per il lato umano e materiale della questione), propone un ritratto di Gesù come messia terreno (immagine tipica del post-sessantotto), fallito in sostanza per ingenuità. Viene colto quasi con fastidio il discorso religioso e viene implicitamente negata la resurrezione. Il Mereghetti parla di ottica protestante, ma io non lo trovo affatto. Qui si tratta di un Gesù solo uomo, una specie di protocomunista, non Figlio di Dio incarnato. Trovo pertanto sterili le polemiche sull'ambientazione, quando il discorso andrebbe concentrato sul messaggio dell'opera, al quale quasi nessuno ha pensato. Insomma, anche se non condivido affatto la tesi della pellicola, lo trovo un bellissimo film con bellissime musiche, testimonianza di un'epoca quando si pensava di eliminare il male dal mondo con nuove filosofie e teorie.

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