Espandi menu
cerca
Onora il padre e la madre

Regia di Sidney Lumet vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Paul Hackett

Paul Hackett

Iscritto dal 2 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 73
  • Post -
  • Recensioni 1603
  • Playlist 6
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Onora il padre e la madre

di Paul Hackett
8 stelle

Cupa ed angosciante tragedia dal sapore shakesperiano sulla banalità del male e la dissoluzione dei valori familiari. Oltre 30 anni dopo il suo amarissimo e sconvolgente "Quel pomeriggio di un giorno da cani", Sidney Lumet dimostra di non aver smarrito la capacità di dipingere in  maniera asciutta, rigorosa e disperata la crisi profonda di una società allo sbando che sembra aver definitivamente smarrito la capacità di distinguere tra il giusto e lo sbagliato, tra il bene e il male. Certo, qualcuno abituato alle patinate e complesse trame dei tanti telefilm polizieschi che popolano le nostre televisioni potrebbe rimanere un po' perplesso di fronte all'implacabile e disastroso effetto domino determinato dai goffi tentativi dei due fratelli di commettere una rapina nella gioielleria di famiglia, ma la ricostruzione dei crimini dei due è ben più realistica di quanto possa sembrare: i delitti, infatti, sono, nella maggior parte dei casi, atti stupidi, imponderati e spesso del tutto casuali, commessi da persone che, per un motivo o per un altro, non sono in grado di valutare la portata e le conseguenze delle loro azioni. Ottimo il cast del film, con personaggi ben delineati e davvero disturbanti, in bilico tra il bene e il male, nei quali non è possibile identificarsi ma che nemmeno si riesce ad odiare totalmente, tragici nella loro drammatica incapacità di vivere e relazionarsi: Philip Seymour Hoffman è, come sempre, di una bravura devastante nel ruolo dell'uomo d'affari tossicodipendente, sull'orlo della bancarotta, tormentato dall'incapacità di rendere felice la propria bella moglie e da un rapporto eternamente conflittuale col padre; Ethan Hawke, apparentemente fuori ruolo, è in realtà ammirevolmente a fuoco nel tratteggiare la non facile parte del figlio prediletto dal bel faccino alla deriva di una vita fallimentare e devastata; Marisa Tomei, con la sua bellezza sfiorita eppure (o forse o maggior ragione per quella) ancora terribilmente sensuale, riesce bene ad impersonare una moglie egocentrica, adultera ed inevitabilmente insoddisfatta. Un bravo anche al vecchio leone Albert Finney, eccellente nella parte forse più difficile e drammatica di tutte. Gran bel film: duro, disperato, angosciante, asciutto e drammaticamente vero... voto positivo.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati