Regia di David Cronenberg vedi scheda film
Un Cronenberg in veste noir ma che non dimentica le proprie tematiche dedicate al corpo, esaminando come un ontologole usanze della mafia russa (i tatuaggi), e mettendo in scena omicidi altamente realistici che Cronenberg non si limita a mostrare voyueristicamente ma che si spinge verso una fredda e distaccata analisi delle azioni, rendendo protagoniste le armi, i coltelli e i rasoi, e sottolineando gli squarci da loro provocati, come affascinato dal loro potere devastante; in pieno stile Cronenberg. Anche il sottotesto psicologico non è lasciato al caso, ed è veramente interessante il confronto fra mafia/persone comuni, oltre che l'analisi della mafia russa, dopo che il cinema ha quasi sempre preso di mira la mafia italoamericana; certo, in questo frangente il film è un po' superficiale e non esamina a fondo tutti gli aspetti, ed è forse questo il maggiore difetto del film, anche i vari personaggi risultano un po' troppo abbozzati, benchè Cronenberg riesca a innescare nello spettatore varie domande il che significa che alla fine dei conti i personaggi funzionano. La Londra del film è indistinguibile, non ci sono luoghi comuni con la quale riconoscerla se non appunto per la sua freddezza, "piove soltano, non scende mai neve o caldo torrido", dove la vita è arida... tremendamente normale e monotona. Il doppio omicidio nella sauna è fra le più belle scene d'azione del cinema post-2000.
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