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Severance - Tagli al personale

Regia di Christopher Smith vedi scheda film

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La recensione su Severance - Tagli al personale

di mc 5
8 stelle

L'ultima volta che mi sono soffermato su una pellicola horror è stato dopo la (triste) visione del mediocre "Captivity" e in quell'occasione evidenziai il mio sconforto per la brutta piega, alla "Saw" per intenderci, che il genere sta prendendo. Per fortuna, dopo aver visto questa riuscitissima "opera seconda" del giovane inglese Cristopher Smith, il mio morale si è risollevato. E possiamo senz'altro collocare idealmente Smith accanto al Neil Marshall di "The descent" e all'Alexandre Aja di "Alta tensione", coi quali condivide il merito di aver ridato nuova linfa (pur senza inventare nulla di realmente nuovo) ad un genere che pareva avviato al declino. Anzi, rispetto ai colleghi citati, Smith ha due ulteriori qualità: 1) la capacità di unire la violenza dello splatter ad una vena ironica che possiamo individuare come deriva in chiave horror dell'umorismo british 2) la lettura dell'opera in chiave politica e, nella fattispecie, in evidente funzione anti-militarista. Ora, non avendo io visto il primo film di Smith ("Creep"), non sono in grado di valutare se il suo stile si sia evoluto o meno: posso però affermare che ci troviamo di fronte ad un prodotto molto efficace e coinvolgente. Ma le doti creative di Smith si manifestano anche in altri dettagli. Per esempio la scelta di sottolineare alcuni momenti di tensione estrema con musichette "andanti" e vivaci, oppure la felice attitudine a disorientare lo spettatore con la tecnica di creare in esso apprensione tramite segnali che poi si riveleranno fuorvianti o insignificanti, per poi invece aggredirlo con attacchi di violenza improvvisi e non annunciati. Tutto ciò va poi inquadrato in un ambito di Cinema realizzato con un budget probabilmente assai ridotto: onore dunque al merito di un regista che, con mezzi limitati a disposizione, ha costruito un'"operina" interessante e piacevole. Il cast: pur non raggiungendo livelli eccelsi, è comunque funzionale alla vicenda narrata, e i sette attori si guadagnano la sufficienza. Segnalo anche (in quanto piuttosto evidenti) citazioni sparse qua e là, dal primo Carpenter fino alla serie di "Venerdì 13". Assolutamente irresistibile, poi, il video promozionale che illustra la politica aziendale della "Palisade Defence", cioè la Compagnia produttrice di armi che spedisce i nostri sette personaggi in tour aziendale in Ungheria. Un film che parte in quarta con un breve prologo concitato e durissimo, e che finisce ancor meglio con una botta di ironìa, a suggellare l'immancabile esplosione finale di violenza. E resta il dubbio (positivo) di cosa potrebbe combinare un regista originale e creativo come Smith se fosse dotato di un adeguato budget.
PS 1: il sottotitolo attribuito dalla Distribuzione italiana (una volta tanto!!) è geniale.
PS 2: ...e basta con le cagate tipo "Saw", che non se ne può piu'!!

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