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Io non sono qui

Regia di Todd Haynes vedi scheda film

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La recensione su Io non sono qui

di mc 5
8 stelle

E' difficile commentare un capolavoro di questa portata, così, a botta calda: sarebbe necessario "metabolizzarlo" o rivederlo almeno un' altra volta. Sapevo che avrei visto qualcosa di inconsueto e di prezioso, ma la realtà ha superato ogni mia aspettativa. E così, dopo appena 10 minuti di visione, già avevo collocato "I'm not there" all'interno della top ten dei films della mia vita. La sceneggiatura? La trama? Ci sono e non ci sono; il film è (liberamente) ispirato alla vita di Bob Dylan e ai testi di alcune delle sue canzoni: sì, perchè qui l'importante non è tanto il "cosa" quanto il "come " viene mostrato. Film di rara potenza visiva (e visionaria), di immagini che ti restano scolpite dentro. Non so voi, ma io mi sono anche commosso, eppure in realtà non ci sono momenti tali da giustificare una simile reazione: spiegabile solo con l'accumularsi di una overdose di emozioni che il film mi ha scatenato. Pellicola che è l'antitesi della banalità, è dominata per tutti i suoi 135 minuti dal tocco magistrale di Todd Haynes, il quale ha saputo raccontare, con parole pesanti ed immagini potentissime, un film che è destinato a sopravvivere per sempre, oltre le sale e i DVD, per sempre. Un film che tutti devono vedere, per capire come, anche in questi anni di decadenza e di leggi di mercato, si possa costruire qualcosa di Artistico, di intellettualmente ineccepibile, di emozionante, di indimenticabile. Un grande "grazie" dunque a Haynes per avermi regalato (cosa sempre piu' rara) il Piacere di andare al cinema. Il cast. Definirlo "stellare" sarebbe una banalità, perchè qui non siamo alla solita parata di star in occasione del solito blockbuster. Qui, queste stelle di Hollywood sono utilizzate in funzione di un progetto "superiore" che illumina tutti questi divi di una luce davvero speciale. Ognuno è al suo meglio, nessuno ha cadute di tono, sono tutte performances splendide. Fra questi citerò solo i tre a cui, in base ai miei gusti personali, sono piu' affezionato. Christian Bale (a mio avviso il migliore fra i nuovi attori in circolazione della generazione post-De Niro o post-Nicholson). Charlotte Gainsbourg (della quale sono -da sempre- follemente innamorato). Cate Blanchett (che qui è semplicemente DIVINA!). Nota a margine: due cammei fulminei ma assolutamente da segnalare: Kim Gordon degli Sonic Youth e il meraviglioso "vecchio ragazzo" di Woodstock, Richie Havens. Qualcuno ha usato il termine "biopic postmoderno": ci puo' stare, nel senso che il film scàrdina i moduli consueti del biopic, forse perchè qui non si parte dagli eventi reali di una biografia, ma quest'ultima viene smontata e rimontata in base all'Arte del personaggio al centro del film. Con una operazione insolita e complessa, dunque, viene raccontata non la persona ma le sue diverse (spesso contradditorie) personalità. E farlo affidandone ciascuna ad un attore diverso si è rivelata una mossa sublime. Due illustri "fantasmi" aleggiano accompagnadoci lungo il percorso del film: Arthur Rimbaud e Woody Guthrie (a proposito di Guthrie, scommettiamo che il film sarà apprezzato dal popolo dei fans di Bruce Springsteen?...e il pensiero mi corre subito all'amico scrittore Gianluca Morozzi che mentre scrivo queste righe avrà già visto il film...). Due immagini fra le tante del film vorrei conservarle nella memoria il piu' a lungo possibile: il ragazzino nero che guarda la campagna dal vagone su cui è in viaggio....e, verso la fine, Cate Blanchett che, dopo una finta intervista in cui parla con se' stessa dentro una macchina, lancia uno sguardo indescrivibile direttamente "dentro" la camera. Per finire, un plauso alla BIM, che ha distribuito coraggiosamente il film quasi "a tappeto", in centinaia di sale. Sarebbe stato un errore lasciare questo film solo agli universitari e ai fighetti che frequentano le sale dei circuiti selezionati: per una volta, dunque, anche nella multisala vicino a casa, accanto agli Shreck e agli Harry Potter, sarà possibile scegliere di vedere un Capolavoro.

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