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Hot Fuzz

Regia di Edgar Wright vedi scheda film

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La recensione su Hot Fuzz

di FilmTv Rivista
4 stelle

lo strano caso di Edgar Wright e simon pegg, due (ex) giovani autori televisivi inglesi che fecero il botto un paio di stagioni fa con un horror surreale, L'alba dei morti dementi, (Shaun of the Dead) assai gradito anche da sua maestà George A. Romero, che regalò loro un cameo zombesco in La terra dei morti viventi. Un successo circoscritto al Regno Unito, ma anche un trampolino di lancio per la tanto remunerativa dimensione "di culto" che ha permesso a entrambi, ma soprattutto a Wright, di assicurarsi un radioso futuro a Hollywood (dirigerà il cinecomix Ant Man). Il film, in verità, è stato ampiamente sopravvalutato, e guardando Hot Fuzz, altra simpatica sciocchezzuola, ci viene il dubbio che il loro sia un successo un tantino gonfiato. La parodia, questa volta, passa al tritacarne due filoni: l'action delle braccia violente della legge, con un super poliziotto interpretato dallo stesso Pegg allontanato da Londra perché troppo... efficiente - e la black comedy di marca tipicamente britannica, stile Famiglia omicidi, che in un contesto provinciale alla Miss Marple, dove il nostro viene trasferito, nasconde nefandezze e orrori insospettati. Si sorride, questo sì, perché la spalla di Pegg, Nick Frost, è divertente, e perché certe situazioni sono portate alle estreme conseguenze. Per esempio, è davvero fuori dal comune che in un'atmosfera sonnacchiosa alla Ladykillers (quello originale) a un certo punto ci siano squarci splatter e sanguinari come la testa fracassata del giornalista che ha visto lungo... Così come è godibile il contrasto tra la paciosità della cittadina di provincia e la verità macabra dei suoi misteri. Insomma, poche sfumature, una narrazione sopra le righe effettivamente coraggiosa ma anche una serie di esagerazioni troppo insistite, sei o sette finali che rischiano di trascinare lo spettatore a una resa senza condizioni. Sicuramente il doppiaggio non gioca a favore della visione (capita sempre, ma soprattutto con i film britannici), ma Hot Fuzz ci sembra troppo strampalato per essere preso sul serio.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 34 del 2007

Autore: Mauro Gervasini

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