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Agente 007. Solo per i tuoi occhi

Regia di John Glen vedi scheda film

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La recensione su Agente 007. Solo per i tuoi occhi

di maso
10 stelle

 

 

Il primo film di 007 che ho visto nella mia vita, per giunta al cinema!                             

Già questo particolare fa si che io aggiunga una stella in più alle quattro indubbiamente meritate per la quinta significativa avventura di Roger Moore nei panni di James Bond, il film di per se è ottimo sotto molti punti di vista in più ha il pregio di avermi trascinato nell'universo bondiano e posso ritenermi fortunato di aver scoperto questo personaggio in una sua rappresentazione squisitamente terrestre e aderente alle peculiarità che Fleming gli aveva donato nei suoi libri nonostante "For Your Eyes Only" sia il risultato di due short storys, "Risiko" il titolo della seconda, fuse insieme dagli sceneggiatori e arricchite con spezzoni di altri libri: la sequenza in cui James Bond e Melina Havelook vengono legati e dati in pasto agli squali in una singolare pesca al traino è presa da "Live and let die". Lo script è comunque buonissimo, sviluppato su una trama ricca di svolte e personaggi perfettamente inseriti e delineati, compresi gli storici collaboratori d'ufficio di 007 ad eccezione di M perché l'attore che lo aveva da sempre interpretato Bernard Lee era da poco scomparso e la produzione decise di non sostituirlo ma semplicemente di far riferire al pubblico dal ministro che sta occupando temporaneamente il suo posto che M è in licenza .

La genesi di questo capitolo è legata ad alcuni aspetti che non possono essere trascurati: la EON aveva appena due anni prima sbancato il box office con il successo planetario di "Moonraker" che però era stato brutalmente criticato dai cultori più esperti della saga perché aveva smaccatamente sfruttato la strada lastricata di dollari percorsa da "Guerre Stellari" trascinando Bond fra le stelle con tanto di tuta, navicella e pistola laser distanziandolo anni luce dall'agente segreto con licenza di uccidere ideato da Fleming, resisi conto di avere superato le barriere della demenzialità i produttori decisero di riportare la loro spia dalle uova d'oro sulla terra affidando per la prima volta la direzione del film al navigato John Glenn, aiuto regista di molte avventure precedenti, e siccome lui stesso aveva dichiarato che il film di Bond che fa scuola è "Al servizio segreto di sua maestà" ripartì proprio da quella matrice aggiornandola di dieci anni e rimanendo fedele alla caratterizzazione piena di ironia di Moore ma ricreando le atmosfere da spy story classica senza troppi marchingegni demenziali ed inseguimenti in monopattino per adolescenti idioti in più inserì una infinità di rimandi al film con George Lazenby come la passeggiata in spiaggia di Bond con la contessa austriaca prima che vengano aggrediti dagli scagnozzi del cattivo di turno o il lungo inseguimento sugli sci e la pista da bob, inoltre non si può tralasciare la fondamentale pretitle sequence in cui non solo c’è un riferimento esplicito ad “Al servizio segreto di sua maestà” ma con un intelligente escamotage Glenn riesuma senza nominarlo Blofeld proprio come lo avevamo lasciato in quel film, in un certo senso il nuovo regista incaricato da una sculacciata ai suoi produttori perché questa sequenza introduttiva contraddice con mia grande gioia il superfluo “Una cascata di diamanti” che è completamente sciagurato dal punto di vista della continuità degli episodi tanto che si ha come l’impressione che per Glenn quel film non sia mai esistito.

Lo scopo della missione di Bond è recuperare il dispositivo ATAC affondato a largo delle coste greche con il suo equipaggio, 007 è splendidamente interpretato da Moore che per una volta gli ha dato più spessore umano e un po' meno battute dementi e alzate di sopracciglio oltre a un sangue freddo irresistibile per il personaggio che esplode magnificamente nella resa dei conti sulla scogliera con il gelido killer Locke, a mio avviso la sequenza più bella e bondiana di tutta la pellicola.

La storia parte dal Portogallo (…come un certo film del 69!), si sviluppa a Cortina splendidamente ripresa da Glenn in tutte le sue strutture olimpiche utilissime per le sequenze d’azione, e decolla definitivamente nelle altrettanto splendide locations in Grecia dove non c’è solo mare ma anche un eremo isolato su una montagna rocciosa ideale per mettere in scena un finale non troppo spettacolare ma emozionante ed unico.      

La tendenza di questo film nel tenere i piedi per terra è rispettata anche nella caratterizzazione dei personaggi che Bond incontra: la Bond girl principale è Melina Havelook che essendo interpretata dalla affascinante Carole Bouquet, attivissima in quegli anni, merita come suggerisce il suo cognome anche più di uno sguardo, ma è una ragazza poco appariscente nel vestire e nei modi con un carattere combattivo poco addomesticabile, alleato e nemico di turno sono invece due bravissimi attori degli anni settanta ma per evitare uno spoiler vi dirò che il cattivone non ha questa volta la lingua viola o l’occhio ribaltabile ma è semplicemente perfido e senza scrupoli mentre l’alleato è un vecchio filibustiere dal cuore d’oro, i due attori sono l'esperto Julian Glover e il grande Topol e devo dire che vedere il miglior attore israeliano di sempre in azione in un film della saga di 007 è una delizia per me che sono un suo grande estimatore, altro grosso pregio del film.

Bell’esordio quindi per Glenn che sarà alla regia per ben 5 pellicole in tutto ma secondo me questo rimane il suo miglior film ed uno dei migliori della serie in cui è riuscito anche a far invecchiare il suo personaggio con intelligenza dato che alla proposta di fare un sano esercizio fisico a letto da parte della precoce Lynn Holly Johnson 007 con il viso rugoso e il capello raffazzonato di Moore si astiene per limite di età abbondantemente superato evidenziando una volta di più la bella caratterizzazione di un Bond più maturo anche se io avrei fatto uno strappo alla ruga: visto che la ragazza aveva abbondantemente voglia di fare BANG – BANG tiravo fuori la mia Walter PPK, la Johnson era un bel bersaglio con quegli occhioni azzurri e un….. very COOL …very OO7 .....B side.

La colonna sonora

La musica di Bill Conti non regge certo il confronto con le splendide partiture di John Barry ma non è neanche da buttare mentre la canzone dal titolo omonimo non è particolarmente bondiana ma gode della voce stupenda della cantante scozzese Sheena Easton, la ragazza oltre che brava aveva un viso così splendente e bello che fu per la prima ed unica volta inclusa nel montaggio iniziale dei titoli di testa caratterizzati da figure volteggianti e sagome di belle ragazze come in voga per gran parte dell'era Moore.

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