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Sogni e delitti

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Sogni e delitti

di bradipo68
6 stelle

Delitto e castigo nella periferia londinese.Allen dopo Match point prototipo del film sul delitto senza castigo torna sul luogo del suddetto crimine descrivendone l'altra possibilità:nel primo atto della sua ideale trilogia londinese l'autore del crimine restava impunito per casualità,qui invece succede l'esatto contrario,si pontifica che il delitto abbia il giusto castigo.Un po'come se Allen avesse diviso Sliding Doors in due episodi o come se avesse rieditato il dittico di Resnais Smoking/No smoking cambiando i dettagli della vicenda.Un po'come se Match point fosse la fotografia e Cassandra's dream il suo negativo.O viceversa ,fate voi.Londra si presta molto bene all'umore lunatico di Allen che riesce a catturarne mirabilmente la volubilità metereologica e fletterla a proprio vantaggio grazie a una fotografia preziosa.Dà l'impressione che lo sguardo del regista sia come quello del bambino che guarda estasiato il suo nuovo giocattolo.Qui Allen sfiora solo i luoghi turistici più affollati(tipo il London Bridge),si dirige sicuro verso la periferia ordinata,pulita e la utilizza come un contrappunto a un delitto di efferata ferocia.La storia è semplice:per bisogno di soldi due fratelli si rivolgono allo zio appena rientrato dalla Cina per avere un prestito e lui in cambio gli chiede uno strano favore:uccidere un suo contabile.E loro divorati dalla paura,terrorizzati dal senso di colpa(almeno uno dei due),lo fanno.Ad Allen non interessa il delitto,infatti lo lascia volutamente fuori campo.Gli interessa il castigo,il tarlo della colpa che corrode uno dei fratelli e che porterà alla rovina.E trova una sponda adeguata nelle prove di Farell nella parte del fratello tormentato e di Mc Gregor che in realtà dopo il delitto sembra come liberato di un peso.Il film narrà dell'indissolubilità del male,dell'impossibilità di dividere il delitto dal castigo.Il film vive dei contrasti dei due fratelli,del loro diverso modo di vivere la colpa,i dialoghi sono stavolta terribilmente seri e raramente si inerpicano per la china del paradosso ironico.Qui di ironia non se ne sente il bisogno.Però nonostante l'importanza dei temi trattati non si può dire che sia un film totalmente riuscito.A volte ristagna,si sofferma più del necessario su certi dialoghi che fanno decrescere l'interesse.Il personaggio dello zio mandante,interpretato da un Wilkinson in stato di grazia è forse troppo compresso.In fondo è quello che ha le battute migliori,è l'unico personaggio che ha tratti peculiari,distintivi,il classico riccastro che ha le mani sporche e cerca qualcuno che lo faccia ridiventare pulito.I due fratelli Ian e Terry sembrano le facce opposte della stessa moneta e anche il castigo non arriva inaspettato.Risultano quasi pleonastici i personaggi femminili,sia la donna di Ian che quella di Terry sono poco più di un ornamento dello sfondo,non hanno in fondo alcun potere sulle scelte dei loro uomini.Un Allen che si concede al pessimismo,alla descrizione della malvagità che può albergare in un uomo.E scopre,improvvisamente che non c'è nulla da ridere.....

Su Sally Hawkins

ok

Su Hayley Atwell

non male

Su Tom Wilkinson

forse il migliore

Su Ewan McGregor

bravo

Su Colin Farrell

forse eccede,ma è ben calato nella parte

Su Woody Allen

dirige un thriller freddo e cerebrale,nonosante le intenzioni

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