Regia di Don Siegel vedi scheda film
Primo (e migliore) dei cinque film sull'Ispettore Callaghan. Mito intramontabile del genere poliziesco con un granitico Clint Eastwood.
A cavallo fra gli anni '60 e '70 Don Siegel aveva già diretto Clint Eastwood in tre pellicole: “L'uomo dalla cravatta di cuoio”, il western “Gli avvoltoi hanno fame” e "La notte brava del soldato Jonathan". È però a partire da questo “Dirty Harry” che detto sodalizio incomincerà a toccare quelle vette artistiche universalmente (o quasi) riconosciutegli. Plot e dialoghi, scritti da un pool di quattro sceneggiatori, sono memorabili. Ecco un paio di scambi, a mo' di esempio. Sindaco: “How did you know he intented to rape her?” (“Come sapeva che voleva violentarla?”) Harry: “Well, when an adult male with a butcher knife in his hand and a hard-on follows a female into an alley I figure he's not collecting for the Red Cross” (“Bè, quando un uomo adulto con un coltello da macellaio in mano e un'erezione insegue una donna in un vicolo, deduco che non stia raccogliendo fondi per la Croce Rossa”). Arguti anche gli scambi di batture col suo giovane collega. Grande la tensione, aiutata dalle stupende musiche di Lalo Schifrin e dai sapienti movimenti della macchina da presa (vedasi ad esempio lo zoom out nella scena allo stadio mentre Callaghan interroga Scorpio). Un must, e non solo per gli amanti del genere poliziesco.
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