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Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!

Regia di Don Siegel vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!

di kerouac
8 stelle

Point break. A dirlo non si direbbe, ma la prima puntata dell’ispettore “carogna” di San Francisco costituisce una svolta profonda nel genere poliziesco. A metà strada tra hardboiled moderno e western metropolitano, DIRTY HARRY anticipa molto cinema anni ’70 per la valenza sociale e il conflitto etico del suo protagonista. Più che per la magnetica maestranza narrativa di Siegel, conta come saggio morale sulla giustizia: può la polizia accontentarsi di catturare il colpevole? E se le prove non bastano perché la legge non aiuta, si può ricorrere ad una vendetta privata? Callaghan è un poliziotto modello per dedizione al lavoro, non lo è per disciplina, e si pone costantemente queste domande, perché gli episodi di ogni giorno lo portano continuamente a mettere in dubbio i limiti del potere giudiziario. Non è casuale la routine criminale di questo vigilantes moderno – fatta da rapinatori di colore, falsi suicidi, serial killer schizoidi -, come non lo è la sua crociata contro i superiori e la spazzatura umana delle strade (che ricorda molto Travis Bickle). Essere poliziotto vuol dire convivere con i mali della società moderna e magari pagarne il prezzo. Da qui la traccia reazionaria del film, la giustizia fai da te ostile al clima culturale della New Hollywood, la violenza per reprimere altra violenza. Discutibile, ma moralmente condotto come una risoluzione definitiva ai problemi di una società che non fa passi in avanti, e con una sensibilità nell’esprimere il disagio della contemporaneità (basterebbe citare la follia della corsa contro il tempo per salvare la ragazza;
il ritrovamento del corpo della stessa) che prevarica le distinzioni tra Bene e Male per appellarsi ad un nuovo equilibrio tematico.
Emblematico quindi l’omaggio finale a MEZZOGIORNO DI FUOCO, anche se il punto di vista è diverso: nel film di Zimmerman gettare la stella era un gesto per rifiutare ogni responsabilità, perché non vale la pena proteggere la meschinità delle persone; qui segna la rottura definitiva con la legge per dar sfogo ad una rivendicazione personale che l’autorità di cui è investito (e in cui ha smesso si riconoscersi) gli nega.

Sulla colonna sonora

Mescola un pò di tutto a sentirla bene. Colpisce

Su Clint Eastwood

Memorabile

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