Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Una riproposizione della solita minestra potrà anche essere delicata, sensibile, accurata, eccetera ma rimane pur sempre una riproposizione. E se non si allontana dal “già visto” offrendo qualcosa di nuovo, sarà difficile parlarne in termini entusiastici. Giudicando Ozpetek, purtroppo, ci si trova inevitabilmente ad affrontare il solito, noiosissimo argomento chiamato “situazione” del cinema italiano: che nel caso di “Saturno contro” non è né buona né pessima, ma in una posizione intermedia ben poco soddisfacente. Il regista riprende i suoi film precedenti e qualche altro drammino italiano post-Ultimo Bacio, seleziona tutto, fa copia-incolla su pagina nuova, ed ecco nata un’altra “opera” pronta per commuovere il pubblico dalla lacrima facile. Il film tiene ma non accenna a decollare, anche se l’intreccio convince e la sceneggiatura funziona nonostante qualche dialogo di troppo che pretende di forzare la spontaneità dei personaggi, quasi tutti riciclati. L’approccio al soggetto è adeguato, ora servono storie nuove per potersi finalmente scrollare di dosso aria da fiction e scia di opere pressochè identiche.
il limite principale del film. Ormai è diventato impossibile svilupare storie del genere in modo originale.
gradevole
quando vuole ci sa fare, ma rimettersi in gioco con qualcosa di nuovo è un dovere che ha soprattutto nei confronti di sè stesso. Da rivedere.
buona prova
cambiano i nomi, ma il personaggio che interpreta in ogni film è sempre lo stesso.
se la cava bene
non male, ma eccessivamente sopravvalutata
particina in cui se la cava dignitosamente
senza infamia e senza lode
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