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La cena per farli conoscere

Regia di Pupi Avati vedi scheda film

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La recensione su La cena per farli conoscere

di germarco
7 stelle

Nè la consueta poesia ed intimità caratteristica dei film di Pupi Avati  (per inciso, meglio la parte iniziale e quella finale rispetto a quella centrale, che è la cena vera e prorpria); nè la grande bravura dell'attore (Abatantuono) e delle attrici principali (l'unica poco convincente e poco definita, così come il personaggio che rappresenta, è la Incontrada) sarebbero state sufficienti per spingermi a scrivere un commento a questo film.
Mi ha convinto invece la sorpresa finale, nei titoli di coda: e cioè lo scoprire che il protagonista, Sandro Lanza, non è solo una finzione letteraria ma è una persona realmente esistito.
E allora, da moralista come mi dichiaro di essere, posso dirvi che mi è piaciuta molto non solo la "conversione" del protagonista. Conversione che consiste in questo: da egocentrico catalizzatore delle attenzioni delle figlie (e se vogliamo del suo prossimo in genere), una volta scoperta la malattia della figlia capisce finalmente che è venuto il momento di smettere di richiedere e di cominciare a dare, cosa che farà con affetto e premura per il resto della sua vita.
Ma ancora più bello e nobile, dal punto di vista morale, è il fatto che un noto e apprezzato regista come Pupi Avati abbia dedicato un così lusinghiero tributo a una persona, forse suo amico, piena di difetti ma, proprio per questa sua "conversione", anche così meritevole di stima. Una persona in fondo normale, che come tanti altri ha cercato invano di trovare soddisfazione dalla vita tentando di superare la mediocrità dell'anonimato nel mondo dello spettacolo; e che invece ha trovato la maggior soddisfazione nella vita privata, nel dare anzichè nel ricevere.
Una persona come tanti, di cui senza questo film si sarebbe presto persa ogni traccia  (come accade per quasi tutte le persone normali), e a cui invece, grazie a questo bel gesto di Pupi Avati, è arrivata una notorietà che, da morto, sarà più duratura di quella invano da lui cercata in vita.

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