Regia di Sylvester Stallone vedi scheda film
Premetto che della vasta saga di Rocky avevo visto (ormai secoli fa) solo il primo, e poi avevo lasciato, in quanto il personaggio in se' non e' che mi appassionasse piu' di tanto. Dunque sono andato a vederlo piu' che mai scettico, e invece...si e' trattato di una piacevolissima sorpresa. Prima di tutto voglio dire una cosa, della quale forse non sono nemmeno del tutto convinto, ma siccome e' una impressione diretta, "di pelle", che ho avuto, la voglio qui riportare: cioe' io trovo che questo Stallone cosi' dignitosamente dolente ha in se' qualcosa di...Eastwoodiano. Infatti la cosa che piu' colpisce e' questo "denudarsi" da parte di Stallone ai nostri sguardi voyeuristici di spettatori, cioe' di non esitare a mostrarsi in tutta la sua realta', con un corpo da uomo maturo, col fisico appesantito e con le sue rughe evidenti. Stallone interpreta qui un Rocky avvolto da una malinconica dignita', un uomo che si sente solo e che ha davati a se' un mondo in cui stenta a rinoscersi, un mondo dove i giovani arroganti lo considerano un "vecchio arnese". E devo dire che questo personaggio e' molto intenso, uno Stallone che pochi si aspettavano.
E poi c'e' l'incontro di boxe finale, davvero emozionante, e che (col suo esito non scontato) conclude alla perfezione il film. Un film semplice ma intenso e , per alcuni , commovente.
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