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Casino Royale

Regia di Martin Campbell vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Casino Royale

di hallorann
6 stelle

James Bond, l’agente segreto più famoso nel mondo tratto dalla penna di Ian Fleming e prodotto da Albert Broccoli e ora dai figli si rinnova dopo l’irraggiungibile Sean Connery, il disastroso George Lazemby, l’affabile Roger Moore e gli ingessati T.Dalton e P.Brosnan riparte con il volto di Daniel Craig. Questo nuovo 007, già di aspetto profondamente diverso dai precedenti, è biondo, palestrato, dalla faccia granitica alla Charles Bronson, sempre fascinoso e gran seduttore, scontatamente intelligente anche se talvolta impulsivo, soprattutto meno mito e più uomo comune. CASINO ROYALE essendo ispirato al primo episodio scritto da Fleming nel ’53, adattato ai giorni nostri, vede Bond nell’incipit guadagnarsi sul campo i galloni del doppio 0, ingraziarsi la fiducia del suo capo donna M un po’ alla volta lottando contro un’organizzazione che gestisce il nuovo nemico del dopo 11 settembre, il terrorismo. Il ventunesimo film della serie parte fortissimo con un inseguimento spettacolare tra le gru di un cantiere, gli scenari sempre incantevoli ed esotici come tradizione si spostano in vari angoli della terra dapprima nelle Bahamas dove Bond seduce l’attraente donna di un boss, vero obiettivo dell’agente britannico il quale dopo averlo ucciso sventa un attentato in un aeroporto intentato da un terrorista di nome Carlos. Ora la sua missione è catturare Le Chiffre, perfido banchiere delle organizzazioni terroristiche mondiali, Bond lo sfiderà in un’avvincente torneo di poker al Casino Royale in Montenegro, con al suo fianco la bellissima Vesper Lynd, inviata del Tesoro con cui avrà una storia d’amore e il “punto interrogativo” Mathis, buono o cattivo? La morale classica dei film di 007 dove il male perde e il bene trionfa non cambia, come anche l’armamentario di scene d’azione iperboliche e mozzafiato, le ultime tecnologie sofisticate, i personaggi ambigui e doppi, le spruzzate di humour inglese, il Martini e l’Aston Martin, le situazioni inverosimili e assurde concedibili solo a questo genere cinematografico. L’inversione di tendenza stavolta è nel personaggio di James Bond: l’amore duraturo per una donna invece del solito mordi e fuggi, i numerosi combattimenti a mani nude in cui si sporca, suda e sanguina, le umili origini e nel finale la solitudine e il tradimento ma non la sconfitta. L’atletico Craig è quasi perfetto e leggermente monolitico, il nemico Le Chiffre interpretato dal danese M.Mikkelsen entra di diritto nell’antologia dei cattivi della serie, J.Dench è la comprensiva M, le Bond Girls Eva Green e Caterina Murino sono sexy e intriganti a dovere, convincente C.Santamaria/Carlos, sobrio e di classe G.Giannini/Mathis, funzionale e di mestiere la regia di M.Campbell. Non siamo ai livelli dei film degli anni ’60 con Connery superlativo protagonista, ma questo CASINO ROYALE è stata una degna ripartenza dopo i blackout degli ultimi anni.

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