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The Departed. Il bene e il male

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su The Departed. Il bene e il male

di rocky85
8 stelle

“Io non voglio essere il prodotto del mio ambiente... Voglio che il mio ambiente sia il mio prodotto” recita in penombra la voce di Frank Costello, boss irlandese di Boston, nel fantastico prologo (18 minuti) di The Departed. Scorsese ci immerge subito e con violenza nella storia, presentandoci i tre personaggi principali del suo film: Costello (Nicholson), capo della mala irlandese, appare nei primi minuti come il male in persona, col viso sempre oscurato; Colin Sullivan (Damon), è il suo figlioccio, che Costello educa e fa diventare un poliziotto, perché gli serve una talpa all’interno del distretto di polizia; infine William Costigan (DiCaprio), ragazzo istintivo e ribelle cresciuto nei bassifondi di Boston e divenuto poliziotto, che viene infiltrato nella banda di Costello. Dopo il prologo, la vicenda si complica, diventa ricca di colpi di scena, di intrighi, complotti e doppiogiochisti. Il tema portante è la crisi di identità: poliziotti costretti a comportarsi da criminali e criminali che giocano a fare i poliziotti. Difficile distinguere tra il bene e il male, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Altro tema evidente (che segue quello già affrontato in Gangs of New York) è quello dei rapporti paterni: Costello si comporta come un padre sia con Sullivan sia con Costigan, il quale a sua volta si sente legato affettivamente anche al capitano Queenan (Sheen). The Departed è il remake di un film di Hong Kong, Infernal Affairs, film che io non ho visto. Quindi, non potendo fare paragoni con l’originale, mi limiterò a commentare solo questo film. E The Departed è indubbiamente un gran bel film, scorsesiano fino al midollo per la costruzione e l’impianto narrativi (come sempre, un montaggio strepitoso rende la storia molto fluida e coinvolgente). Ed ha fruttato al suo regista il primo e agognato premio Oscar della sua carriera: eppure, come spesso accade, non va a premiare il suo miglior film. Osannato da alcuni come uno dei suoi più capolavori di sempre, detestato da altri per i suoi manierismi ed un virtuosismo ritenuto futile. Come spesso accade, la verità sta nel mezzo. The Departed non rientra probabilmente tra i capolavori del grande Martin, ma è di certo un gran film. Vi si respira fin dall’inizio un’aria funerea, è un balletto di morte e sangue nel quale nulla è come ti aspetti e nulla va come vorresti. La parte finale, poi, mostra tutto il suo pessimismo facendolo diventare uno dei film più estremi e radicali del grande regista italoamericano. Grande gioco di squadra con un cast sontuoso: bella e dolente l’interpretazione di DiCaprio in un personaggio tormentato, trattenuta e ambigua quella di Damon, istrionica come sempre quella di Nicholson, e ottimi i comprimari: Mark Wahlberg, Martin Sheen, Ray Winstone, Vera Farmiga e Alec Baldwin. 

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