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Scoop

Regia di Woody Allen vedi scheda film

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La recensione su Scoop

di AlbertoBellini
7 stelle
 
Sondra è una studentessa di giornalismo americana venuta a Londra per far visita ad alcuni amici. Durante l'esibizione di un mago americano, Sid Waterman, Sondra scopre con suo grande sgomento di riuscire a vedere e a sentire il defunto Joe il quale, dal suo aldilà, le fa una soffiata che la porterà allo scoop della sua vita e la incita a seguire immediatamente la pista che le ha indicato. Sondra si mette subito al lavoro arruolando il riluttante Sid.
 
"Io di nascita sono di confessione ebraica, poi mi sono convertito al narcisismo."
 
Dopo il grande successo di "Match Point", Woody Allen si "rilassa" scrivendo e dirigendo "Scoop", trentasettesima pellicola del regista e secondo capitolo della "Trilogia Inglese". Su "Scoop" non c'è molto da dire, è una classica commedia con diverse sfumature di thriller e giallo in cui vengono riprese le atmosfere di "Misterioso Omicidio a Manhattan" e di "Crimini e Misfatti".
"Scoop" è senza dubbio una delle opere minori, al confronto di "Match Point" qui troviamo un Allen decisamente più allegro, intento a farci rilassare con molte risate, senza farci riflettere. E questo non è un male, anzi. Allen firma una pellicola che scorre piacevolmente senza, appunto, nessuna pretesa, con alcuni risvolti di trama leggermente telefonati e con un finale, che lascia si un po' di malinconia, ma decisamente più "tradizionale" e "buono" rispetto all'opera precedente.
Un punto di forza della pellicola è sicuramente il ritorno davanti la macchina da presa di Woody Allen, che, nonostante l'età, non smette di farci divertire tramite i suoi tipici personaggi scorbutici e vigliacchi.
Scarlett Johansson abbandona i panni della femme fatale di "Match Point" per indossare quelli di Sondra, una giornalista goffa, sensuale, solare e a tratti svampita. Ad "accompagnarla" è presente un Hugh Jackman in discreta forma, la sua intepretazione per nulla pessima è la prova che l'attore australiano se la cava benissimo anche senza gli abiti di Wolverine.
In conclusione, "Scoop" nulla aggiunge alla carriera di Woody Allen. Ci troviamo di fronte ad una piacevolissima commedia, ricca di argomenti e atmosfere già viste nelle opere precedenti di Allen, ciò tuttavia non trasmette il senso fastidioso del già visto. C'è da segnalare inoltre che l'intera pellicola è costata 4 milioni di dollari, prova che con un basso budget è possibilissimo ottenere dei risultati semplici ma piacevoli.
 
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