Regia di Jonathan Dayton, Valerie Faris vedi scheda film
Brillante ed intelligente commedia, che schernisce i messaggi e i modelli lanciati dalla società (non solo americana).
La piccola Olive che guarda e riguarda la finale di miss California, immedesimandosi nella vincitrice ed idolatrandone il personaggio, come se fosse l'unico modello possibile di approdo; il padre della bambina che spiega come al mondo ci siano solo perdenti e vincenti, illustrando come in nove passi si possa arrivare ad essere persone incapaci di perdere.
Proprio in queste due scene iniziali è racchiusa l'essenza stessa del messaggio lanciato dal film, infatti il continuo e spasmodico desiderio di inserirsi nella cerchia dei soli modi di essere accettabili, porta poi alla disgregazione dei rapporti interpersonali, e delle illusioni dovute all'immaginazione di un mondo tanto ovattato ed ideale quanto irreale (vedere le dinamiche conflittuali che si succedono durante il grottesco viaggio verso Redondo Beach).
Il finale è poi un messaggio di speranza nella capacità saper discernere tra realtà e finzione, che troppo spesso ormai sono strettamente legate.
VOTO 7,5
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