Regia di Rudolph Maté vedi scheda film
Un uomo si presenta alla polizia per denunciare un omicidio, la cui vittima è lui stesso. Segue lungo flashback esplicativo: l’uomo è un commercialista che si trovava in vacanza a San Francisco ed è stato intossicato da un veleno che lascia solo pochi giorni di vita; cercando di capire chi lo voleva morto e perché, ha scoperto che uno sconosciuto lo aveva ripetutamente chiamato in ufficio e poi si era ucciso... Noir d’ordinanza, contorto e altamente concentrato: gli stereotipi ci sono tutti (una segretaria devota, un killer psicopatico, due abbozzi di dark lady), ogni tanto viene introdotto un nuovo personaggio che produce una svolta nelle indagini, e i colpi di scena si susseguono con regolarità. La verosimiglianza latita, lo svolgimento è frettoloso, ma con un soggetto simile la tensione è assicurata. Il titolo italiano è una bizzarra reinterpretazione dell’acronimo D.O.A. dell’originale, che significa “dead on arrival” (ossia, morto durante il trasporto in ospedale).
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