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Le amiche

Regia di Michelangelo Antonioni vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le amiche

di zombi
8 stelle

clelia(rossi-drago) è di torino ma vive a roma da anni. è tornata nel capoluogo piemontese per aprire una filiale di una casa di moda come andavano in quegli anni. abiti stupendi di alta sartoria per signore dell'alta borghesia. c'è una bella frase che clelia dice alla padrona della sartoria riguardo agli abiti che sembrano poco appariscenti. "a roma vanno i vestiti appariscenti di bassa qualità, mentre a torino le signore vogliono abiti rifiniti benissimo ma che sembrano dimessi", ovviamente detto e recitato meglio. clelia si ritrova invischiata in un mondo di cui tra l'altro non può fare a meno. tenta un ingresso nella società bene in periferia(fuori roma),ma inizia male. incontra momina de stefani(yvonne furneaux)in una circostanza non proprio esaltante; il tentato suicidio di rosetta savoni(madeleine fischer) nella stanza d'albergo confinante con la sua. tra l'altro arrivata da un giorno a torino si accorge che i lavori per il salone e il laboratorio sono indietro e il giorno dell'inaugurazione invece è prossimo. l'architetto(franco fabrizi) tra l'altro è nel giro di momina e rosetta. quindi possiamo dire che clelia entra nella porta d'ingresso della società borghese che conta di torino grazie ad una disgrazia. una disgrazia che non viene mai vista come tale dal giro di amici di rosetta. così come baciarsi in pubblico denota una mancanza di vero amore, momina de stefani la leader di quel selezionato gruppo, continua a minimizzare l'atto estremo di rosetta, come una cretineria. il mio primo film di michelangelo antonioni visto in maturità si dimostra una graditissima visione. la torino quasi sempre umidiccia di pioggerella e nebbia contrappuntata da un'altrettanto incisiva, mai superflua e bellissima musica di giovanni fusco, è una delusione per clelia, ma mai quanto forse per carlo l'assistente dell'architetto di cui pare invaghirsi clelia. la stessa clelia tanto estranea a quel mondo così minimale nell'apparire, ma violento e anafettivo nei sentimenti, si comporta con carlo(ettore manni) come una virago che sa bastare a se stessa, forse per emulare la sua padrona. ed è lei che dice a rosetta che il bastare a se stessi è una dote che non hanno in molti, forse vantandosi di averla quella dote o sperando di riuscire a conquistarla senza troppo soffrire. le amiche sono donne sostanzialmente sole che vivacchiano di pomeriggi con il tè in attesa dei loro uomini, che non sono mai e solamente i loro uomini. mariella(anna-maria pancani)è la più leggera, colei che a schiaffo risponde vendicativamente baciando l'uomo della schiaffeggiatrice, di cui poi si dispiace, ma la più ingenuamente immediata. momina è l'organizzatrice di eventi e di gruppo, colei che gestisce le interazioni. nene(valentina cortese) ha sposato lorenzo(gabriele ferzetti)pittore che non ha fortuna, geloso della moglie, uomo-bimbo mai cresciuto che accetta le avances di rosetta così come si accetterebbe una sigaretta da un amico. e rosetta è l'amante che crede, sostenuta e istigata a delinquere da momina, di trasformarsi in compagna così solo perchè ha il benestare della moglie, senza ovviamente fare i conti con un uomo che dell'uomo ha poco o nulla. il grande fiume come spesso succede restituisce i corpi degli infelici che vi si buttano, e clelia dopo una scenata nel salone si vede costretta ad abbandonare la piazza. senza esitazione, dopo aver promesso tante cose a carlo pensando di dover rimanere a torino, se ne va. sul treno che la riporta da dove era venuta guarda insistentemente se vede carlo che la guarda nascosto dietro un ambulante. è un ritratto sconfortante quello che antonioni delinea insieme a cecchi d'amico e de cespedes. carlo è lo spettatore inerme ma scafato che non si sorprende di ciò che succede, perchè oramai frequentando parallelamente quel mondo ha imparato da esterno a riconoscerne e vederne le mosse. comunque bello, molto autunnale con un parterre d'attori da far tremare i polsi tutti in parte e splendidi e che meritano di essere tutti citati: eleonora rossi-drago(attrice sfortunata e di una bellezza inusuale), yvonne furneaux bellissima, l'altrettanto bellissima madeleine fischer, la grande valentina cortese, anna-maria pancani, il mitico franco fabrizi, gabriele ferzetti in un ruolo sgradevole, ettore manni. 

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