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Sunshine

Regia di Danny Boyle vedi scheda film

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Holger Danske

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Sunshine

di Holger Danske
6 stelle

OPINIONE DEL FANTASCIENTISTA. Sono incazzato nero. E forse la colpa è mia, che pretendo intelligenza dal cinema di fantascienza. Per la cronaca, io sono uno di quei rompiscatole che s'indignano ancora quando un film di fantascienza ignora le più elementari leggi fisiche. Come tanti altri appassionati passati dalla SF letteraria a quella cinematografica, ho smesso da tempo di giudicare un film in base alla mancanza di rigore scientifico, ma non rinuncio a pretendere coerenza e rispetto delle regole interne del film!
Certo, in questo caso a preoccuparmi, prima ancora di vedere il film, era il regista. Danny Boyle. Quel suo "28 giorni" era partito meravigliosamente, con quell'incipit wyndhamiano, per poi crollare subito in un idiotissimo grand-guignol.
Chissà che questa volta il Danny non abbia imparato la lezione?
E così andiamo a vedere a questo "Sunshine". Parte bene, benissimo, direi meravigliosamente. Un soggetto interessantissimo, svolto con perfetto rigore. Vabbe', non ci viene detto come viene ottenuta la gravità interna, ma soprassediamo... già il fatto di non udire (o quasi) i suoni nello spazio è una rara avis nella fantapecioneria filmica. La trama si snoda con assoluto rispetto delle premesse e ogni svolta è perfettamente connaturata alla vicenda, all'ambiente, alla natura della missione. Subito sento aleggiare la presenza di Arthur C. Clarke. Il grande scrittore inglese di fantascienza - già coautore con Kubrick di un irripetibile capolavoro - viene continuamente citato, direttamente o indirettamente, nei suoi migliori racconti: "Aria per uno", "Estate su Icaro", "Colpo di sole". Basterebbe molto di meno per farmi gridare al miracolo.
Ricordo che Danny Boyle afferma di aver consultato degli autentici fisici per mettere in piedi il suo film, e in effetti la sceneggiatura prosegue - almeno per tutto il primo tempo - rigorosa come un meccanismo a orologeria. Quella che si inceppa, continuamente, è proprio la regia. Danny Boyle fa un sacco di inutili movimenti di macchina solo per mantenere desta la tensione dello spettatore; aggiunge vampe e fiammate per fare spettacolo, senza una vera necessità, laddove il biancore del sole e il nero dello spazio, da soli, sarebbero stati molto più convincenti, assoluti, metafisici. Il film pretende di essere scientificamente rigoroso, eppure non vediamo quasi mai quei movimenti armoniosi e geometrici che i corpi seguono nello spazio; piuttosto, sembra di stare su un'auto che corre lungo una strada piena di buche.
Tuttavia la qualità è ancora buonissima. Alla fine del primo tempo sono piuttosto soddisfatto.
La nave spaziale corre verso il cuore del sole, mentre il suo equipaggio cerca di risolvere i mille problemi che ostacolano la missione. Arrivano alla nave Icaro 1. E qui le leggi della fisica reclamano una ad una tutte le loro vite, con logica inesorabile.
Incredibile, sembra davvero un gran film!
Poi bisogna scegliere chi debba morire affinché l'aria duri per i rimanenti. Duro, spietato, razionale. Splendido!
E arrivano finalmente nel punto in cui dovranno sganciare la bomba, quando...
Ecco, per favore, qualcuno mi vuol spiegare che c'entrava, a questo punto, tirar fuori uno psicopatico che si presumeva fosse morto da sette anni?
CHE SENSO HA???
A questo punto, cribbio, la sceneggiatura sprofonda nell'idiozia. È come se fossimo andati a vedere un film e all'improvviso avessero sbagliato le pizze e ci avesse propinato il finale di un altro film. L'astronave sta precipitando nell'ardente cuore del sole, e lo sceneggiatore, non sapendo che pesci pigliare, s'incarta sul thriller, sul filmetto da seconda serata. Danny, ma ti rendi conto di cosa stai facendo? Come fai a non accorgerti che stai rovinando tutto? Stai sfrecciando verso l'apoteosi e mi tiri fuori uno psicopatico? Oh sì, ecco, finalmente puoi scatenarti, fare tutti i movimenti di macchina che ti pare, tutti i primi piani, gli scoppi e i botti che ti pare, puoi affondare coltellate e far schizzare il sangue, finalmente puoi non farci capire un cavolo di niente di quello che sta succedendo, tanto hai perso ogni ritegno, ogni rimasuglio di intelligenza, ogni rispetto dello spettatore.
Insomma, caro Danny Boyle, la prossima volta che girerai un altro film di fantascienza, fermati al primo tempo, quello intelligente. Il resto risparmiacelo.

Cosa cambierei

La regia e il finale.

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