Espandi menu
cerca
In cerca di Mr. Goodbar

Regia di Richard Brooks vedi scheda film

Recensioni

L'autore

luisasalvi

luisasalvi

Iscritto dal 26 dicembre 2004 Vai al suo profilo
  • Seguaci 14
  • Post 16
  • Recensioni 834
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su In cerca di Mr. Goodbar

di luisasalvi
4 stelle

Storia melodrammatica chiarita solo nel finale, secondo il gusto del giallo psicologico tipico di Brooks, che alterna fiaccamente patetismi e moralismi. Negativo.

L’avevo registrato molti anni fa e non ne ricordavo nulla, neppure se lo avevo visto o no. Neppure leggendone i commenti, né poi (ri)vedendolo ieri sera sono riuscito a ricordare se lo avevo già visto; ma sono convinto che, se non ne scrivessi ora, già domani non ne ricorderei più nulla. [P. S.: Ho scritto tutta questa recensione, tuttavia ora, non ricordo nulla del film, neppure rileggendola] Mi pare una assoluta banalità con l’aggravante di voler essere moderna, profonda, indagatrice della società e dei drammi esistenziali e chi più ne ha più ne metta, che ci hanno già messo molto i vari critici, a lode del film e di Keaton, che se è brava lo è inutilmente; mi pare che la bravura di un attore consista nel dare coerenza al personaggio (voglio dire coerenza artistica, anche nell’esprimere un carattere incoerente), e qui non ne vedo. Resta, alternato alla noia, il disagio frequente di vedere comportamente ingiustificati e inserimenti arbitrari di episodi, teneri o sgradevoli, che quasi mai hanno una vera giustificazione, né psicologica né stilistica o di montaggio. E so bene e ripeto da mezzo secolo che non si deve parlar male di un film dopo averlo visto solo una o due volte; ma so che coloro che ne parlano bene non l’hanno visto di più né con più attenzione. Ne scrivo con il solito beneficio di inventario che ho già premesso a tutta questa raccolta di impressioni su film.

Intanto raddrizziamo un po’ il tiro di elogiatori che non l’hanno visto: Theresa non risulta avere una deformazione fisica, come molti dicono; corre, lotta, fa capriole amorose senza alcun problema.  L’ha avuta in passato; alla fine risulterà congenita e ereditaria: l’aveva già avuta anche una zia che per questo si erea uccisa; perciò i genitori la dicevano dovuta a poliomielite e non parlavano della zia. È stata curata con un intervento doloroso e con un anno di gesso, altrettanto doloroso e umiliante; questo è detto a parole ed evocato in rapidissime immagini in un ricordo della protagonista, verso la fine, allo scopo di chiarire, come in un giallo, i motivi dei suoi comportamenti precedenti, assieme a un altrettanto rapido e inspiegato (ma spiegabile se collegato a questo) intervento di sterilizzazione, per evitare di mettere al mondo altri essere menomati dalla stessa malattia. Perciò non vuole legarsi affettivamente, rifiuta l'unico uomo che si è innamorato di lei e passa programmaticamente da uno all'altro. Brooks dirige alternando patetismi a moralismi! Tutte cose che potrebbero emozionare, commuovere o comunque impressionare; ma sono raccontate in modo talmente opaco da non incidere nella memoria.

Il gusto del giallo psicologico, di descrizione di comportamenti assurdi o comunque inspiegati che poi si spiegano in base a informazioni spiaccicate alla fine, ha caratterizzato i suoi film, perfino quelli di avventura western, imponendo un fardello melodrammatico piuttosto fastidioso ma che ha servito a mascherare l’inconsistenza di fondo e a dare spesso ai suoi film un notevole successo, sia di pubblico sia di critica. Lo ridimensiona bene (mi pare) Di Giammatteo, che offre anche una discreta analisi del film (di R. C. P.). Il film non merita tanta attenzione: da non rivedere.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati