Regia di Robert Altman vedi scheda film
Dopo il successo di Mash, attendersi da Altman un film sulla follia e sugli incubi degeneranti fino al delirio di morte era quanto meno difficile. Ma nel mezzo c'era stato, oltre all'atipico western I compari, l'inquieto e a tratti surreale Anche gli uccelli uccidono, nel quale già il regista cominciava a muoversi negli ardui terreni della follia. Questo Images, curiosamente lasciato invariato nel titolo italiano, è frutto di una sceneggiatura di Altman basata su un racconto di Susannah York, che assume anche i panni della protagonista: comprensibilmente sa quello che vuole e la sua interpretazione non lascia alcun dubbio; al suo fianco ha Rene Auberjonois, già con Altman nei precedenti tre titoli sopra citati, e Marcel Bozzuffi, attore francese che avrà successo, negli anni immediatamente successivi, nel cinema italiano, recitando per Lizzani, Rosi, Fulci, Bolognini e molti altri. La sensibilità - non per forza femminista, ma decisamente umana - della protagonista è risaltata dalla cupa fotografia (interni opprimenti, esterni grigi, minacciosi) del grande Vilmos Zsigmond, ungherese che lavorerà anche nel prossimo Il lungo addio e con De Palma (Blow out), Cimino (Il cacciatore) e negli anni 2000 con Woody Allen. Altman, nei suoi primi lavori, gioca con i generi, variando spesso e drasticamente (il prossimo, appunto Il lungo addio, sarà un thriller) e cercando di lasciare un'impronta personale in ogni pellicola. Images non è il miglior prodotto di quel periodo, ma è comunque apprezzabile nelle intenzioni e nei risultati. 6/10.
Una scrittrice di racconti fantasy, vicina al crollo nervoso, si ritira a riposare in una villa di campagna. Mentre il marito è quasi sempre fuori a caccia, la donna riceve la visita di un suo ex amante e della di lui figlia; si scatenano così incubi di sangue e morte che non daranno più pace alla scrittrice.
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