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Hollywood Party

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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La recensione su Hollywood Party

di IlGranCinematografo
9 stelle

Il più limpido dei meccanismi comici alla base dello slapstick è spinto a livelli di eccellenza.

 

Pietra miliare del cinema farsesco statunitense firmata da Blake Edwards, maestro del genere (che stende la sceneggiatura con Tom e Frank Waldman). Fuorché l'azzeccato preambolo iniziale (che si svolge in un set di un kolossal bellico in costume), la vicenda è ambientata per intero nei sfarzosi interni di una tipica villa da "nababbi hollywoodiani", categoria che il regista rende vittima di un folle sberleffo che raggiunge il suo acme attraverso l'incredibile ingresso in scena di un elefantino, condotto al party dalla figlia hippy dell'ingessata padrona di casa. Il più limpido dei meccanismi comici alla base dello slapstick (l'accumulo in crescendo) è spinto a livelli di eccellenza da un copione che fa tesoro dei capolavori di Jacques Tati e di Buster Keaton (di cui prosegue con gusto raffinato – e alquanto colto – l'idea di comicità imperniata sugli oggetti: una scarpa, una plancia di comando domotico della casa, un rotolo di carta igienica, dei quadri kitsch...) con un gusto per la gag ancorato alla classicità ma intanto proteso alla modernità (il film, sotto sotto, è l'inconscio anticipatore di Mr. Bean e del demenziale di L'aereo più pazzo del mondo e Una pallottola spuntata, oltre che una delle possibili fonti di ispirazione del recente Parasite). I disastri combinati (a malincuore) dal tenero e maldestro protagonista erompono con lentezza premeditata, cosa che li rende ancora più inesorabili (e quindi spassosi). E il finale da commedia romantica, coi due sfortunati "pesci fuor d'acqua" che si avvicinano, è delizioso. Peter Sellers trasuda costante simpatia e regge il tutto sulle sue spalle. Molto bravi anche gli altri, a partire dal cameriere ubriaco Steve Franken e dalla carinissima Claudine Longet. La fotografia è magistrale, le scenografie (col design pacchiano dell'abitazione che funge da location) sono formidabili.

Impeccabile il tappeto di accompagnamento jazz composto da Henry Mancini.

Film ECCELLENTE — Voto: 9

 

Peter Sellers, Claudine Longet

Hollywood Party (1968): Peter Sellers, Claudine Longet

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