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Hollywood Party

Regia di Blake Edwards vedi scheda film

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Auguste

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La recensione su Hollywood Party

di Auguste
10 stelle

"Molto bello barzelletto!"
Senza finire nei film di serie-B(o serie-C!)potrei tranquillamente dire che "Hollywood Party" - di sicuro tra i miei film preferiti in assoluto - è quello che mi ha fatto ridere di più.
Bellissime le trovate comiche, grandissimo Sellers, il film è però caratterizzato anche da un'acuta satira sociale(nulla di originalissimo, comunque) in cui a venire presa di mira è la Hollywood perbenista e borghese che nasconde il proprio marciume dietro le abbondanti portate dei propri ricevimenti.
Il sorridente protagonista, ingenuo e pasticcione, rivela invece una grande sensibilità, prendendo a cuore il caso di una ragazza presente al party, che scopriremo essere sua "anima gemella" e le sue gaffe mineranno gradualmente l'impianto sociale sul quale si regge l'industria dello spettacolo(fino all' "apocalittico" finale).
A partire dalla prima scena il regista rivela l'estraneità del protagonista al contesto, estraneità che non sembra pesargli affatto, al punto che sembra esserne quasi ignaro.
Il processo di demolizione comincia infatti dall'involontaria deflagrazione dell'edificio che sarebbe dovuto essere usato per una scena del film che si stava girando(e nel quale il protagonista faceva una comparsa)e prosegue in una sorta di climax fino al completo smantellamento che precede le scene finali del film.
Il protagonista, finito per sbaglio ad una festa dell'alta società(il titolo originale del film sarebbe "The Party"), sin dal suo ingresso nella lussuosa villa del produttore si presenterà in maniera piuttosto singolare: si prenda per esempio l'esilarante scena della scarpa o le risate innapropriate del protagonista durante le conversazioni degli invitati.
Gli ospiti, che inizialmente cercano di ignorare l'impacciato intruso, si troveranno sempre più coinvolti nelle sue catastrofiche azioni, che porteranno quasi ad una sorta di "rivoluzione"(ricordiamoci che il film venne prodotto nel '68!)e di ribaltamento dei ruoli: nella dilagante "follia" cui il protagonista trascina gli invitati, saranno proprio le figure pure ad uscirne vittoriose.
E' facile individuare nel cameriere che si ubriaca a furia di drink uno stereotipo sociale, quello delle classi sottomesse che, seppur in maniera sdrammatizzata dalla comicità di fondo, riusciranno a sovvertire l'ordine sociale, di cui l'intruso è stato elemento scatenante: come anticipavo, il protagonista, seppur involontariamente, si farà da una parte rivelatore della meschinità che il mondo dello spettacolo cela, e dall'altra parte si farà portatore del sovvertimento sociale, profeta che soltanto i puri di cuore sono in grado di comprendere: la ragazza di cui si innamorerà, troppo integra per divenire parte del sistema(che le imporrebbe di "prostituirsi" per ottenere successo), oppure i ragazzi che comparironno verso la fine sono gli unici in grado di comprendere quasi empaticamente le sue azioni.
La componente casuale gioca un ruolo fondamentale nel film: è per caso che l'attoruncolo riceve l'invito nella villa del produttore; è per caso che egli divenga l'elemento scatenante dello smascheramento e del conseguente ribaltamento della finzione sociale... insomma, il protagonista non è un eroe, ma è semplicemente una persona pura ed ingenua, che cela in realtà una grande integrità morale dietro a questa facciata di inadeguatezza.
Insomma, il ribaltamento delle prospettive cui il film sembra giungere riguarda chiaramente anche i personaggi stessi, ed in particolar modo il protagonista stesso.
Al di là di tutto l'ho trovato semplicemente un film irresistibile, e questo grazie alla regia di Edwards e soprattuto merito delle memorabili interpretazioni degli attori, Peter Sellers su tutti(ma anche l'interprete del cameriere è a dir poco formidabile).
Da vedere assolutamente!

Cosa cambierei

Forse qualche parte è leggermente tirata per le lunghe, ma si tratta di un dettaglio irrilevante.

Su Peter Sellers

Assolutamente geniale. A chi non fosse bastata la sua magistrale interpretazione ne "Il dottor Stranamore"(uno e trino!), ecco un'altra dimostrazione del suo talento comico innato.

Su Claudine Longet

Bella e brava.

Su Steve Franken

Mi piace quanto e forse perfino più di Edwards.
Unico nella parte del cameriere sempre più sbronzo e pasticcione.

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