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American Graffiti

Regia di George Lucas vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su American Graffiti

di jonas
8 stelle

Veglia notturna di quattro ex liceali in procinto di prendere le rispettive strade nella vita e di separarsi definitivamente. Film generazionale per eccellenza, al pari di Un mercoledì da leoni: tenero, allegramente malinconico, meno banale di quanto possa apparire. L’ambientazione nell’estate 1962 collega i destini personali dei ragazzi a quello del paese, alla vigilia di eventi epocali come l’assassinio di Kennedy e la guerra del Vietnam (ed è molto più giustificata che in Un mondo perfetto). Alla fine chi doveva partire resta, chi doveva restare parte: la vita non è mai quella che si era preventivata. Le didascalie conclusive che informano sulla sorte dei quattro (due morti in giovane età, altri due destinati a un’esistenza normale, ben lontana dai sogni della giovinezza) sono l’implicita risposta alla fretta di crescere della ragazzina: ciò che rimane agli adulti è solo il rimpianto per un’età in cui si poteva coltivare l’attesa del futuro. E su tutto aleggia lo spirito benevolo di Lupo Solitario, che accompagna con la sua musica le scorribande notturne dei personaggi e che quando viene scoperto si fa credere un altro, per non privarli del suo mito. È quasi commovente constatare come Lucas fosse capace di scrivere e dirigere un film, prima di dedicarsi per intero ai giocattoloni macinasoldi: la sua parabola artistica esemplifica alla perfezione quella perdita dell’innocenza che il film vorrebbe rappresentare.

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