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American Graffiti

Regia di George Lucas vedi scheda film

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La recensione su American Graffiti

di scandoniano
8 stelle

“American Graffiti” è uno scorcio degli Stati Uniti anni ’60, fatta di rock and roll, di radio libere, di capelli impomatati, di automobili da sogno. Di quell’America di provincia che cerca il più classico dell’”American Dream”, la rivincita, il riscatto, lo sconfinare in un mondo senza confini. Ci racconta il tutto l’esordiente George Lucas, con l’aiuto economico del fraterno Francis Ford Coppola; e ce lo racconta dimostrando un amore estremo, appassionato ed ossequioso per la materia trattata. Tutto in una notte: la coppia di fidanzati che sta per separarsi perché lui (un Ron Howard pre-“Happy days”) parte per l’università, un portentoso neo-diplomato che anche lui ha l’aereo il mattino seguente, un bulletto dal cuore tenero che misura la sua virilità in base alla sua imbattibilità nelle corse clandestine d’auto, uno sfigato che sembra trovare la sua rivincita ed altre piccole storie metropolitane a cavallo tra vecchio e nuovo giorno.
È un cult per tanti motivi questo “American Graffiti”, per la colonna sonora, per il fatto che con questo film esordiscano mostri sacri del cinema come Lucas alla regia, ma anche Ron Howard, Richard Dreyfuss ed Harrison Ford, per il modo fedele ed appassionatissimo di raccontare un mondo “mitico” nel senso più cool della parola.

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