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Memorie di un assassino

Regia di Joon-ho Bong vedi scheda film

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La recensione su Memorie di un assassino

di braddock
6 stelle

Un caro saluto a tutti gli utenti. Manco dal sito da parecchio tempo, lo dico perchè ho ricevuto diversi messaggi rimasti non letti fino ad oggi che mi chiedevano il perchè della cosa. Ringrazio coloro che mi hanno scritto, con una stima reproca. La motivazione dell'assenza è comunque una questione di tempo, assai risicato in seguito all'attività professionale e agli studi legati che mi concedono ben poco spazio libero in questo periodo. Sono quindi un po' giù di allenamento nello scrivere di film, ma quale modo migliore per ricominciare se non da questo thriller sud coreano ormai di oltre 10 anni fa? Attribuire un voto già mi riesce difficile, perchè che giudizio si può assegnare ad un film che si considera perfetto da ogni punto di vista ma che viene storipiato dal finale peggiore che si potesse trovare? Opto quindi per una sufficienza, anche se non perderò l'ultimo lungometraggio del regista LA MADRE sperando in un epilogo diverso. La storia, tratta da un fatto di cronaca, si svolge a nella città Gyeonggi nel 1986. Qui una giovane donna viene rinvenuta stuprata e uccisa all'interno di un fossato, scatenando il panico della zona. Poco tempo dopo altri omicidi, tutti avvenuti nel corso di notti piovose in simili circostanze, si susseguono senza lasciare tracce. L'indagine viene seguita dai poliziotti Park Doo-man e Cho Yong-koo, ma con scarsi risultati. Al fine di chiudere il caso in tempi rapidi, i due costringono a confessare prima un ragazzo ritardato del posto per poi accanirsi su altri soggetti disadattati. Nessuno di questi però c'entra minimametne col caso, a coadiuvare i due agenti arriva quindi chiamato Seo Tae-yoon un altro poliziotto giunto appositamente da Seoul. Le indagini continuano però a girare a vuoto... Il film mostra un ritmo molto lento e rilassato, conciliando le atmosfere con i paesaggi circostanti un po' sullo stile delle pellicole sui samurai di Joyi Yamada. Questa caratteristica lo rende piacevolissimo da seguire, diventando a suo modo persino rilassante e soporifero malgrado la drammaticità dei temi trattati. Le caratterizzazioni dei personaggi sono inoltre delineate nel migliore dei modi, facendo ben risaltare i cambiamenti delle loro personalità nel corso dell'estenuante indagine. Non vi sono scene di violenza eccessiva come nel conazionale THE CHASER ne sequenze di pura azione come in CONFESSION OF MURDERS, ma l'interesse dello spettatore non viene veramente mai a mancare. Il problema resta appunto nel finale che, senza dare troppe anticipazioni, priva di ogni significato tutti gli sviluppi a cui si assiste in precedenza. Con un epilogo diverso avrebbe potuto sicuramente meritare il voto massimo, grazie alla costruzione della storia e soprattutto dello stile registico calmo e silenzioso. Mi spiace infatti che tale maniera di dirigere non si riveli così frequente neppure nel thriller conazionale, avendo visto diversi dopo questo prevalentemente deludenti, magari se c'è chi è aconoscenza di titoli simili potrebbe segnalargli nei commenti. Tutto sommato resta un titolo che merita di essere visto, e dove Jooh-ho Bong mostra di certo un notevole talento.    

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