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L'ultima corsa

Regia di Jean-Pierre Mocky vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su L'ultima corsa

di fratellicapone
6 stelle

E’ uno strano film che inizia come un noir e poi prende tutta un’altra strada. Il film inizia con un giovane (Victorien) che cammina in luoghi sperduti e coperti di neve e con una nebbia fitta. Un bus turistico pieno di persone anziane è fermo sulla strada in mezzo alla neve. Dentro sono tutti morti. Victorien, che non se la passa bene ma in fondo non è cattivo, ripulisce i morti e scappa via. Della morte di tutte queste persone non esce alcuna notizia fino a quando in televisione dicono che un bus carico di gitanti anziani è finito nel lago e sono tutti morti.
Sembra che il film sia la storia di un’organizzazione criminale che abbia ucciso per rapinare i vecchietti e poi, a sua volta, sia stata derubata dal giovanotto di passaggio.
La realtà non è quel che sembra. Dietro si scoprirà esserci una manovra per nascondere una contaminazione di cui gli occupanti del bus sono stati vittima in quel luogo a causa un incidente in un laboratorio di ricerche governativo e segreto che si trova in quel luogo.
Lo scoprirà facendo pericolose indagini la bella Amanda, una splendida Catherine Deneuve molto più semplice ed informale, a cui Victorien si era confidato prima di essere ucciso da quello che sembrava il capobanda ma in realtà era un agente governativo.
E’ uno strano film perché uno si immagina un film carico di tensione e invece niente di tutto questo. E’ divertente e pieno di battute e di humor con tutti questi gitanti della terza età e fuori stagione che fanno venire in mente le gite aziendali di Fantozzi.
Alla fine, quando l’enigma viene svelato da Amanda, prevarrà la ragion di Stato e tutto viene messo a tacere.
Inusuale l’interpretazione della Deneuve, solitamente nelle parti di donna chic e lontana, qui invece è semplice, diretta e affascinante sotto una insolita massa di capelli ricci.
Da segnalare Kristin Scott Thomas molto giovane e molto svestita (è un piccolo pettegolezzo ma mi ha stupito riconoscere in questa giovanissima e già brava la Scott Thomas dei decenni successivi, che è una delle mie attrici preferite).


(Questo film rientra in una bellissima rassegna dell’Istituto Culturale Francese di Palermo, che ringrazio)

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