Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
Splendido affresco dell'Italia della ricostruzione, dipinto con maestria dalla coppia Monicelli-Steno e rappresentato non secondo i canoni di un film drammatico, ma con una fine comicità. Si ride amaro in "Guardie e ladri", infatti viene fotografata una realtà difficile dove ognuno cerca di arrangiarsi come può, ed in definitiva la vera differenza tra il Brigadiere Bottoni ed il ladro Esposito sta nel fatto che il primo ha un lavoro fisso a differenza dell'altro, la solidarietà che si instaura tra i due al termine del film rafforza l'immagine di difficoltà legata a quegl' anni.
Un immenso Totò ed un grande Fabrizi sono protagonisti di una pellicola che regala scene divenute celebri, quali l'inseguimento di corsa attraverso i campi; la fotografia di Mario Bava è eccellente e contribuisce a rendere in maniera perfetta le sensazioni che si alternano durante lo svolgimento del film, basti guardare la scena del colloquio sulle scale dei protagonisti, dove il gioco di luci ed ombre rende l'ambientazione tetra e ben si intona con la drammaticità del momento.
VOTO 9
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