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I banditi del tempo

Regia di Terry Gilliam vedi scheda film

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George Smiley

George Smiley

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La recensione su I banditi del tempo

di George Smiley
8 stelle

Niente commento breve, così siete costretti a leggervi la recensione, AHAHAHAH!

Oh Ry In Eye Ay - Oh Ry In Eye Ay

Oh Ry In Eye Key Ooh Lay

Ka Kay Ooh Lau Ee - Oh Ry In Eye

Say Te Lee Ay Vee Show

 

Midnight sunshine silent thunder

Sky as black as day

Only a dream away

 

Oh Ry In Eye Ay - Oh Ry In Eye Ay

Oh Ry In Eye Key Ooh Lay

Ka Kay Ooh Lau Ee - Oh Ry In Eye

Say Te Lee Ay Vee Show

 

Waking while you're still deep sleeping

Finding you're not here

Watching a dream appear

 

Tumbling through a thousand centuries

You don't know where you'll land

It's so dark in mythology

Treasures of history to be found

Near the legends of time

All the handiworks remain there

Only a dream away

 

Oh Ry In Eye Ay - Oh Ry In Eye Ay

Oh Ry In Eye Key Ooh Lay

Ka Kay Ooh Lau Ee - Oh Ry In Eye

Say Te Lee Ay Vee Show

 

Greedy feeling wheeling dealing

Losing what you won

See the dream come undone

 

Stumble you may with the elementary

Lucky you got so far

All you owe is apologies

Measure the mystery and astound

Without taking up time

So the handiworks remain there

Only a dream away

 

Oh Ry In Eye Ay - Oh Ry In Eye Ay

Oh Ry In Eye Key Ooh Lay

Ka Kay Ooh Lau Ee - Oh Ry In Eye

Say Te Lee Ay Vee Show

 

In out, hot cold, up down, young old

What a lot to do

Sharing a dream with you

 

Oh Ry In Eye Ay - Oh Ry In Eye Ay

Oh Ry In Eye Key Ooh Lay

Ka Kay Ooh Lau Ee - Oh Ry In Eye

Say Te Lee Ay Vee Show

 
 
OH MIO DIOOO! TERRY GILLIAM HA FATTO UN FILM CHE HA INCASSATO AL BOTTEGHINO! ED È PURE PIACIUTO AI CRITICI! E PURE AL PUBBLICO! Ma allora...questa volta deve essere una pu*****ta colossale! EH INVECE NO!
Terry Gilliam ve l'ha fatta anche stavolta, a tal punto che ormai i casi sono 2: a) io e Terry siamo talmente entrati in confidenza (così tanto che presto nei nostri discorsi parleremo pure di donne) che qualsiasi cosa proponga io lo assecondo. Potrebbe anche riprendersi col cellulare mentre si scaccola e probabilmente, anzi sicuramente, griderei al capolavoro per poi guardare malissimo chi mi direbbe:"Ma è un video di lui che si scaccola!"; b) Terry Gilliam è Dio (quello buono).
Fresco fresco di Monty Python il nostro anfitrione ci offre un piatto ricco che altro non è se non il suo terzo lungometraggio da regista ed il secondo totalmente slegato (ma anche no) dal gruppo di comici inglesi, nonché primo strabordante capitolo della sua "Trilogia dell'Immaginazione" (che figo, vero?), antecedente ai famosi (ma purtroppo non troppo) "Brazil" e "Le Avventure del Barone di Munchausen", il cui comun denominatore è la follia della nostra società orribilmente ordinata e burocratizzata e il desiderio di fuggirne con qualsiasi mezzo. E come, se non grazie all'immaginazione? Nel primo attraverso gli occhi di un bambino, nel secondo attraverso quelli di un uomo di circa trent'anni, nel terzo attraverso quelli di un vecchio. 
Lo stile barocco e strabordante di Gilliam è già in evidenza in questo fantasy per famiglie prodotto dalla HandMade Films di George Harrison (ex chitarra solista dei Beatles) che ha collaborato anche alle musiche del film insieme a Mike Moran e ha scritto la canzone "Dream Away" presente nei titoli di coda e di cui avete letto il testo a inizio recensione mentre pensavate:"Ma che si è fumato questo tossico di George Smiley?". Ma alla faccia del target di riferimento supercalifragiTerry ha inserito una critica spietata al consumismo imperante, ai mass-media instupidenti catalizzatori di attenzione, agli imbecilli game-show e a chi ancor più imbecille vi partecipa e pure ai fottutissimi elettrodomestici. Al contrario, qui vi è l'esaltazione della storia, della mitologia, della narrativa e della fantasia. Ultima ma non meno importante è la curiosità tipica dei bambini come Kevin, il quale si ritrova senza sapere nè perché nè per come a viaggiare nel tempo e a razziare tesori in compagnia di un gruppo di nani che simboleggiano niente di meno degli stessi Monty Python, in fuga dal loro ex datore di lavoro, l'essere supremo (interpretato con nonchalance da Ralph Richardson). A quest'ultimo si contrappone il Male, pittorescamente portato in scena dal diabolico David Warner, fissato con la tecnologia, i computer e i circuiti e che disprezza l'essere supremo perché "Lui non si interessa di tecnologia. Non sa nulla della potenza dei circuiti integrati o della rivoluzione dei siliconi. Perde il suo tempo creando ben 43 specie di pappagalli! I capezzoli degli uomini! - Lumache... - LUMACHE! LUI CREA LE LUMACHE! Non sentono, non parlano, non possono manovrare macchine...Non siamo per caso nelle mani di un lunatico?!". Ma a far sbattere per terra dalle risate sono in particolare le riletture di due personaggi storici (almeno il primo) come Napoleone e Robin Hood, rispettivamente e superbamente interpretati da Ian Holm e John Cleese (qui vi metto i link di youtube con le loro scene perché NON POTETE NON VEDERLE: NapoleoneRobin Hood). Vi preannuncio solo un Napoleone complessato per quanto riguarda la sua bassa statura e un Robin Hood che prende per i fondelli i poveri. Appaiono in ruoli minori anche Michael Palin e Shelley Duvall nel ruolo di una coppietta benestante ricorrente in varie epoche, con lei dolce e romantica pulzella e lui tipico masculo insicuro con problemi (che si tratti di disfunzione erettile o di calvizie poco importa), e anche il grande Sean Connery nel ruolo di Agamennone (e non solo).
Terry Gilliam mostra già il carattere tipico del suo cinema, votato alla distruzione di ogni limite alla fantasia, ad una inarrestabile visionarietà e al gusto per lo sberleffo e la comicità dissacrante di matrice Pythoniana, il tutto realizzato con splendidi effetti speciali artigianali dal gusto vintage e un senso per l'avventura e il fantastico non comune.
 
« ...Non fecero la storia, la rubarono! »
 
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