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Io sono mia

Regia di Sofia Scandurra vedi scheda film

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La recensione su Io sono mia

di zombi
4 stelle

che pasticcio. deludente, ma simpatico e a suo modo quasi indispensabile, almeno per una visione che può rimanere l'unica. simpatico e utile per capire ciò che sarebbe potuto essere in mani più sapienti ed esperte. la scandurra è stata assistente regista per svariati film, ma non sembra aver imparato molto alla sua prima ed unica regista solista. convinto del fatto che sia stato tagliato perchè il film s'interrompe bruscamente soprattutto durante le scene di sesso, viene anche il curioso sospetto che sia un'espediente di regia per simboleggiare l'interruzione di un piacere che per vanina è totalmente assente e per suo marito giacinto è solo una questione di veloce movimento pelvico e repentino svuotamento testicolare. innanzitutto le locations sono molto azzeccate. un'isola del sud in piene vacanze estive. due coniugi senza figli, entrambi lavoratori. lei insegnante e lui operaio. condizioni della donna, dolce e remissiva, pronta all'uso anche nella capitale. giacinto si diverte con un giovane del posto che oltre ad essere molto bello è prostituto a pagamento per turiste e per turisti danarosi. lei viene adocchiata da una giovane con problemi di salute e motori, tale suna, e da una locale che la presenta alla proprietaria della lavanderia da cui si servono tutte le donne del ricco ed emancipato nord. ci sono talmente tante cose messe in moto in questo che sarebbero bastate a riempire una serie di dodici puntate. il ruolo del maschio al sud ferinamente rappresentato da francisco rabal nel ruolo di un padre-padrone. i suoi figli maschi più grandi, giovani leoncini ammiccanti col membro sempre pronto e pulsante a soddisfare qualsiasi voglia delle turiste. il più giovane dei figli iorio, che intraprende una storia con vanina quando questa comincia a prendere coscienza del proprio ruolo e della propria femminilità completamente tradita dal marito assente. il personaggio della lavandaia nel suo negozio, vero e proprio  antro della strega(viene in mente la bolkan-magiara nel bellissimo film di fulci). la misteriosa suna(interpretata dall'altrettanto misteriosa maria schneider) dalla millantata ambiguità sessuale e dall'altrettanto esibita voracità sessuale dovuta alla precaria salute. le femministe che si aggirano per l'isola a fare interviste per una radio alle lavoratrice di una ditta di jeans. su tutti stefania sandrelli che rompe quell'equilibrio perfetto decantato dal marito, tutto intento a fantasticare di avventure extraconiugali con l'amico autoctono. una delle cose che mi ha più destabilizzato è la musica, che sembra totalmente fuori contesto. quasi un jingle da reclame pubblicitaria. anche se il tono è mantenuto su quello della commedia e sul grottesco, quando cerca di virare verso il drammatico, scivola clamorosamente non riuscendo a gestire e a dirigere gli attori che fanno quello che possono per non rovinare nel ridicolo. inserito nel "ciclo XXX" dal canale cielo, il film è tutto meno che erotico, nonostante due corpi come quello della splendida sandrelli e della schneider che nel 71 fece quello che fece. e nonostante i corpi spesso nudi di placido e del suo amico, che sprizza carica sensuale e sessuale da ogni millimetro di pelle. qualche momento e qualche dialogo azzeccati, sembra più per caso che per altro (lo sguardo della schneider in telecamera e la risposta finale della sandrelli al marito) per un film che nonostante tutti i suoi limiti e lati negativo va comunque visionato. cast impressionante.

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