Regia di Frank Marshall vedi scheda film
Bellissimi i cani, stupendi i cieli azzurri, regia piatta, trama infantile, rifacimento disneyano di Antartica.
Un dottore aerotrasportato da una brunetta carina giunge in una base americana del Polo Sud per cercare fra i ghiacci dell'Antartide un meteorite caduto da Mercurio. Purtroppo ha sbagliato il periodo (si è quasi all'inizio dell'inverno), ma un giovane ed abile pilota di slitte si offre di accompagnarlo e fra l'incredulità generale in pochi sequenze trovano l'incredibile reperto destinato a sconvolgere le conoscenze scientifiche hollywodiane. Ovviamente si fanno un po' male: il dottore si rompe una gamba e lo slittista si congela le mani. Ma poca cosa. L'importante è partire subito perché sta venendo la preannunciata tempesta di neve. "E i cani?" "Poi li torniamo a prendere". A questo punto tutti gli spettatori si alzano in piedi per dire che c'è spazio a sufficienza nell'aereo, ma Francesco Maresciallo, in regista dice: "Ma allora il film io, come lo faccio?" Bisogna tacere ed accontentarsi di ammirare la bellezza dei cani, i quali fortunatamente dopo sei mesi di gelo e di fame sono più cicciotti di prima.
Il finale: i cani salgono sull'aereo e abbandonano gli uomini sul pack.
Meritevole di sei mesi di notte antartica per sbiancarsi le idee.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta